Il generale Vannacci ricorda la Ravenna di 50 anni fa: «Non c’erano stranieri»

Nel suo libro “Il mondo al contrario”, il militare del reggimento “Col Moschin” dedica un passaggio alla città in cui visse per poco da bambino: solo turisti biondi nordeuropei. Poi a Parigi nel 1975 vide per la prima volta persone di colore e fingeva di perdere l’equilibrio in metropolitana per toccare la loro pelle nera

366675666 10226522127772507 5058755140194805098 NTuristi biondi dal Nord Europa, un porto tra i più considerevoli dell’Adriatico e pochi stranieri di pelle nera. È la sintesi della descrizione della Ravenna di mezzo secolo fa secondo gli occhi del generale Roberto Vannacci da bambino. Il militare del nono Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, di cui è stato anche comandante, è l’autore del libro “Il mondo al contrario” che sta agitando l’opinione pubblica politica italiana per alcuni passaggi ritenuti contro omosessuali, immigrati, femministe e ambientalisti.

Vannacci è nato a La Spezia nel 1968 e si trovò a vivere a Ravenna, definita oggi «città bellissima», nei primi anni Settanta. Queste le esatte righe del libro: «A parte le orde di tedeschi e di biondi turisti del Nord Europa che, a partire dalla primavera, cominciavano a invadere le piazze, i lidi e le bellissime chiese bizantine, di stranieri non se ne vedevano tanti per le strade della città». Il militare fa notare che in città non c’erano stranieri sebbene il porto rappresentasse già «uno dei più considerevoli scali dell’Adriatico e importante crocevia commerciale ed energetico d’Italia».

Nel paragrafo successivo viene descritta invece la sorpresa all’arrivo nella capitale della Francia. La famiglia Vannacci infatti lasciò la Ravenna senza stranieri per trasferirsi a Parigi nel 1975: «Per la prima volta cominciai a venire a contatto quotidianamente con persone di colore. Mi ricordo nitidamente quanto suscitassero la mia curiosità tanto che nel metrò fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra […] Bastarono poche settimane e la vista dei neri smise di incuriosirmi».

Nelle librerie della Ravenna che 50 anni fa ospitò la famiglia Vannacci però il libro più discusso del momento non si trova. Lo spiega un articolo del quotidiano Il Corriere Romagna in uscita oggi. Si tratta di un’opera auto-edita tramite Amazon (in buona sostanza chiunque può pubblicare il proprio libro a proprie spese) e diverse librerie scelgono di non mettere sugli scaffali prodotti di questo tipo che non hanno a monte una selezione editoriale. Il Corriere ha contattato tre negozianti: Longo, Librerie Coop e Mondadori Bookstore sono sprovviste del volume.

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