Nell’anno che celebra i 550 anni del Monte di Pietà di Bologna, il 10 novembre un incontro a Ravenna per riflettere sul tema della solidarietà e della cura di chi ha bisogno
Dopo i saluti di Paola Carpi, vicepresidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, l’artista Giulietta Gheller presenterà, attraverso un racconto per immagini e parole, l’opera commissionata dalla Fondazione del Monte, e realizzata insieme all’attrice Alice Toccacieli: Ostrakon – La seconda vita. Nell’antichità classica il termine Ostrakon indica due cose: i frammenti di coccio su cui venivano scritti i nomi delle persone da allontanare dalla comunità in nome della sicurezza e anche le tavolette su cui si dipingevano figure per ornare le case meno abbienti. L’artista ha creato una statua in terracotta di una giovane donna a grandezza naturale, con la quale Alice Toccacieli si è relazionata fino a urtarla e infrangerla a terra. Gheller ha poi lavorato alla ricombinazione di tutti i frammenti fino a dare nuova vita alla statua, testimoniando l’intera performance con un video.
L’attore Nicola Borghesi proporrà poi un monologo dal titolo Ciò che cade: partendo da assunti popolari, che invitano a non praticare la pietà, spingerà la riflessione su cosa c’è di vero o di falso in essi, e inviterà a ragionare su cosa sia la vera pietà e che spazio questa riveste nell’esperienza storica del Monte e, più in generale, nella società odierna.
Seguono gli interventi degli storici medievisti Maria Giuseppina Muzzarelli e Pietro Delcorno. I due studiosi ricostruiranno la storia dei primi Monti, che offrivano credito a condizioni solidaristiche a chi era povero ma non poverissimo, ed era in grado di lasciare un oggetto in pegno a garanzia della restituzione del denaro: una soluzione innovativa, che alleviava la sorte di chi si trovava in stato di necessità, e al contempo uno strumento a sostegno della ricomposizione delle fratture e delle disuguaglianze sociali.
Il percorso tra le vicende storiche del Monte di Bologna, fondato nel 1473, e del Monte di Pietà di Ravenna, nato alcuni anni dopo e assorbito in quello di Bologna nel 1965, mostra una costante tensione verso il prendersi cura e verso la realizzazione di forme di proto-welfare.
A conclusione, il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Pierluigi Stefanini e il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale dialogheranno sul significato del prendersi cura in un territorio come quello ravennate profondamente ferito dagli eventi alluvionali dello scorso maggio.