“La cura attraverso l’arte”: viaggio nella storia ospedaliera a Palazzo Rasponi

Dal 5 marzo al 16 aprile le opere più significative del patrimonio di Ausl Romagna esposte a Ravenna. In calendario anche una serie di incontri sull’idea di “museo diffuso”, con visite guidate nei poli sanitari di interesse storico e culturale

Il Comune di Ravenna e l’Ausl Romagna presentano, negli spazi di Palazzo Rasponi delle Teste a Ravenna, la mostra “La cura attraverso l’arte”, un racconto della storia ospedaliera del territorio e della sua evoluzione nel corso dei secoli. Si tratta di un’occasione per ammirare i pezzi più significativi del patrimonio storico e artistico stratificato nei seicento anni di storia di una delle più grandi aziende sanitarie italiane. L’inaugurazione è prevista sabato 4 marzo alle ore 17, e le opere resteranno esposte al pubblico dal 5 marzo al 16 aprile.

La rassegna, curata da Sonia Muzzarelli (Conservatrice Patrimonio Storico Artistico Ausl Romagna) e Paolo Trioschi (Mar) si divide tra un percorso articolato in sei sezioni (ognuna dedicata alla città d’origine delle opere) e una serie di eventi collaterali all’insegna della cultura sanitaria, tra incontri conviviali a Palazzo Rasponi e visite guidate all’interno degli ospedali della regione alla scoperta dei padiglioni dedicati all’arte. L’intera iniziativa è promossa congiuntamente da Comune di Ravenna, Ausl Romagna, Mar (Museo d’Arte della città di Ravenna) e Acosi (Associazione culturale ospedali storici italiani).

All’interno di Palazzo Rasponi il viaggio alla scoperta del tesoro artistico di Ausl Romagna parte da Rimini, in una sala che vede esposte alcune opere provenienti dal Museo della città  (che conta al suo interno oltre cinquanta opere di proprietà dell’azienda sanitaria). Tra i pezzi di maggior interesse in questa sala troviamo La Vocazione di San Matteo di Guido Cagnacci, Sant’Ubaldo che libera un’ossessa di Gian Francesco Nagli e il Crocefisso Ligneo di Johannes Teutonico.

La seconda sala è invece dedicata alla proiezione di un video: Non ti potrò scordar… Romagna mia, presentato nel 2021 alla quinta edizione dell’Alzheimer Fest, caratterizzato da testi semplici, letti da psicologhe dei centri Ausl per Disturbi Cognitivi e Demenze, che vuole presentare la Romagna alle persone con demenza stimolando, anche attraverso le opere d’arte di proprietà aziendale, il risveglio di ricordi e emozioni.

Si prosegue poi con lo spazio dedicato a Forlì che, grazie alla sua importante storia ospedaliera iniziata nel XIV secolo con l’hospitale Domus Dei, proseguita nel 500 con l’unione dei poli assistenziali nello Spedale Maggiore, la costruzione dell’Ospedale Morgagni nel Novecento e la creazione del blocco ospedaliero di Vecchiazano nel 2004, offre alla mostra pezzi come La Divina Commedia illustrata di Amos Nattini, le due tele dei Santi Andrea e Bartolomeo e i ritratti dei grandi donatori Delfina Cima e Rambaldo Bruschi.

Lo spazio che conduce alla sala cesenate – dove si trovano tra gli altri pezzi un raro ritratto frontale di Malatesta Novello, signore della città e artefice della sua storia ospedaliera e i due calendari liberty parte del complesso architettonico della Tomba Roverella – è dedicato agli ospedali storici italiani, al tempo stesso luoghi di cura e produzione medico-scientifica e straordinari compendi artistici.

In ultimo, si arriva infine alle stanze dedicate al Ravennate, che per via del nutrito numero di pellegrini che attraversava la città in direzione di Roma, annovera un elevato numero di ospitali nella storia del suo territorio. Qui è visibile quella che Muzzarelli ha definito la “regina” delle opere del patrimonio Ausl: il Grande Vaso di Pietro Melandri, oltre che al dipinto di Luigi Folli Saffo sulla rupe di Leucade, l’Abele Morente di Gian Battista Bassi (collezione di Massa Lombarda) e la Natura morta con libri (Francesco Verlicchi), il dipinto di San Girolamo, l’insegna storica del vecchio ospedale e la stampa fotografica del dottor Giuseppe Gotti (tutti provenienti dal museo San Rocco – ex Ospedale – di Fusignano).

In merito all’allestimento della mostra, i curatori Muzzarelli e Trioschi hanno voluto sottolineare l’intrinseco legame tra medicina e arte, in un contesto storico che ha portato i piccoli ospitali (strettamente legati alla religiosità) alla creazione dei grandi centri di cura polifunzionali odierni.
Le opere d’arte della collezione Ausl Romagna provengono dalle cappelle affiancate agli ospitali, dai monasteri dove alcuni avevano sede, e non ultimo dalle donazioni di abbienti benefattori che «ci ricordano come un tempo una buona assistenza medica non fosse un diritto di tutti, e chi veniva curato si sentiva in dovere di riconoscenza» come precisa Muzzarelli.
Per Trioschi, l’aspetto più importante è da ricercarsi nel profilo psicologico del legame tra arte e medicina, nell’attenzione al bello anche e soprattutto nei luoghi di sofferenza, quasi a voler curare il corpo attraverso lo spirito.
Questa connessione continua a mantenersi viva anche oggi, testimoniata dalle aree e dai reparti dedicati all’esposizione storica artistica e culturale all’interno degli ospedali del territorio – si pensi solo alle quattro teste mummificate di briganti giustiziati e alla biblioteca pubblica, nell’ospedale di Santa Maria delle Croci a Ravenna – da cui il progetto di “museo diffuso” che prevede, collateralmente alla mostra, visite guidate a poli universitari e padiglioni ospedalieri di interesse culturale (dai sotterranei alle aree espositive), il cui calendario è consultabile a questo link.

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