«Purtroppo le piccole aziende vedono la formazione come una perdita di tempo» Seguici su Telegram e resta aggiornato Morelli (Top Rent) tiene corsi di vari tipi a partire da pronto soccorso e antincendio «Le nuove generazioni sono più attente». La proposta: lezioni più brevi ma più frequenti «Quando un lavoratore è come se si sentisse nudo se non ha tutti i dispositivi di protezione necessari allora significa che è stata davvero recepita l’importanza della sicurezza». Stefano Morelli è titolare della ditta Top Rent di Ravenna che noleggia piattaforme aeree e organizza formazione ai lavoratori, soprattutto di edilizia e impiantistica. Si parte dai corsi base di pronto soccorso, anticendio e sicurezza generale per arrivare a quelli più specifici: «In alcune aziende con attività specifiche facciamo anche consulenza per definire i sistemi di protezione e le procedure più adatte». Il clima, misurato da chi fa questo lavoro da tempo, sembra stia cambiando: «Negli ultimi dieci anni si è visto un miglioramento. Ora non mancano i casi in cui le aziende vengono a chiedere quali attestati servano per usare certi macchinari. Però è una cosa che vediamo più spesso nelle imprese un po’ strutturate, diciamo da 15-20 occupati in su. Sotto a quella soglia purtroppo molti percepiscono ancora la formazione come una perdita di tempo». La normativa fissa una cadenza degli aggiornamenti con intervalli minimi e massimi. In molti casi si tende ad aspettare l’ultimo termine per corsi complessivi. «Però così succede che si fanno 3-4 giorni di fila e diventano pesanti per il lavoratore e un rallentamento per l’azienda. A mio parere sarebbe più utile poche ore di lezione ma fatte più spesso perché ripetere le cose aiuta». Anche farle, aiuta. La pratica è l’altro tema che Morelli ritiene utile: «La teoria serve, è giusto spiegare quali leggi e quali articoli definiscono gli obblighi. Ma il lavoratore deve apprendere procedure utili sul campo e allora le prove manuali diventano fondamentali. Invece la normativa consente di assolvere l’obbligo della formazione pratica anche con modalità diverse che non si svolgono sul campo». Una lamentela presentata spesso da lavoratori e imprenditori è quella per i tempi necessari per gli adeguamenti che vanno a discapito dell’operatività: «Ad esempio mi sento dire che indossare l’imbracatura per salire in quota fa perdere tempo. Io rispondo che se si è in sicurezza poi nelle ore successive si può essere più produttivi». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La Regione apre una raccolta fondi per sostenere la popolazione alluvionata Le imprese: «Manca la manodopera, l’immigrazione deve essere una risorsa» Dopo le frane, riapre la Brisighellese: «Una priorità per la vallata» Seguici su Telegram e resta aggiornato