La “pericolosa” moda di regalare cuccioli per Natale: «Bisogna essere consapevoli»

I consigli utili del veterinario della clinica di Russi, Matteo Galliani

Dog Christmas Xmas BulldogMancano ormai pochi giorni al Natale e tutti si aspettano un bel regalo. Molto spesso, soprattutto i più piccoli – dotati di una fantasia inesauribile – vorrebbero un bel cucciolo. E così sono tanti i genitori o i nonni che assecondano questo sogno, pensando di fare il regalo più bello del mondo. Rischiando invece di fare un danno perché quella che si vede come una bellissima sorpresa di Natale – sia esso un gattino, un cagnolino o anche un animaletto apparentemente meno impegnativo – è in realtà un obbligo di aderire a un impegno che durerà anni e anni. E non si può poi fare come accade a volte coi giocattoli che vengono messi in un angolo o persino buttati via. Fa pensare il fatto che, secondo alcune statistiche, circa il 40 per cento di cani e gatti regalati a Natale sia destinato a diventare un randagio entro l’estate successiva.

Questo ovviamente non vuol dire che sia sbagliato regalare un cucciolo, ma lo è senza le dovute precauzioni, e quindi se fatto come un gesto superficiale, frutto di un capriccio o spinti dall’impulso di fare un regalo originale senza aver prima valutato tutte le possibili conseguenze. «L’esperienza di vita con un animale – afferma il medico veterinario Matteo Galliani della Clinica Veterinaria di Russi – deve essere consapevole, per le responsabilità che comporta. Molto spesso è difficile resistere ai desideri dei bambini. Io stesso che sono un papà di due bambini, mi rendo conto che se fosse per i miei figli ci sono giornate in cui dovrei tornare a casa con venti animali. Ma questo non può accadere, perché poi non sarebbe possibile inserirli bene nell’ambiente domestico e nella vita frenetica di tutti i giorni».

Regalare un animale a una persona che non si sa quanto possa essere pronta ad accoglierlo, alla fine è dunque una cosa che si ritorce contro tutti: contro l’animale che non verrebbe trattato nel migliore dei modi, contro la persona che vivrebbe il tutto come un peso. Ma, alla fine, con le rinunce di proprietà a rimetterci sarà soprattutto l’animale che finirà al canile. «Se proprio volete regalare un animale – spiega Galliani -, accompagnate la persona stessa a sceglierselo. Secondo le statistiche infatti il 100 per cento di chi vuole davvero un animale, lo va a prendere, lo porta a casa e poi lo tratta bene. Il primo requisito dunque è la consapevolezza di diventare proprietari. In secondo luogo, è necessario conoscere bene l’animale con cui si desidera convivere per non avere brutte sorprese. Ci sono infatti precise esigenze di spazio, di abitudini e anche di trattamenti sanitari di cui tener conto. Per avere tutte le informazioni del caso, è bene chiedere ai medici veterinari o a tutti i vari tecnici ed educatori competenti che potranno anche consigliare il tipo di razza o se preferire un maschio o una femmina».

Un’altra questione per Galliani riguarda poi la scelta fra un animale di razza o meno. Così come è comprensibile il desiderio di un cucciolo di razza, lo è altrettanto il pensiero di rivolgersi a un cane curato e custodito in un canile – che non è per forza di serie B – a cui dare una seconda chance. In denitiva, l’etica allevatoriale da una parte, un modo di lottare contro il randagismo dall’altra.

Può essere meno impegnativo prendere altri animaletti domestici che non siano cani e gatti? «Non proprio, anzi – precisa il medico veterinario -. Conigli, furetti, tartarughe, criceti, pesci, hanno spesso esigenze alimentari o abitudini di vita così particolari da non essere così facilmente rispettate e le cui conseguenze possono essere pericolose per gli animali e gli esseri umani stessi». Una valida alternativa, per testare la propensione a diventare proprietario di un animale? «L’adozione a distanza che favorisce un percorso di avvicinamento all’animale, con visite periodiche e regolari. Ci sono tante associazioni che si occupano di questo tipo di servizio».

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