Alluvione, nel Faentino in 3.700 devono ancora fare domanda di saldo per il Cis

L’Unione invita a fare in fretta: il rischio è quello di dover restituire l’acconto di 3mila euro già ricevuto

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L’alluvione di Faenza

A quasi due mesi dalla scadenza per la rendicontazione dei contributi di immediato sostegno (Cis), l’Unione della Romagna Faentina (che comprende i Comuni di Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme) rende note alcuni dati relativi ai contributi a sostegno delle famiglie colpite dagli eventi alluvionali dello scorso maggio, insieme ad alcuni consigli pratici per la rendicontazione.

Più del 61% delle famiglie che avevano fatto domanda per ricevere il Cas (il contributo di autonoma sistemazione) è rientrato nelle proprie abitazioni o ha trovato una sistemazione alternativa definitiva, un dato che segnala un progresso positivo verso la normalità per le famiglie dell’Unione. Ma sono ancora molti i nuclei familiari, principalmente residenti nel comune di Faenza, percettori del Cas. L’Unione ricorda che «qualsiasi cambiamento rispetto a quanto indicato in sede di domanda (ad esempio: il rientro nell’abitazione, il decesso di un membro del nucleo familiare, la nascita di un figlio…), deve essere comunicato entro cinque giorni dal verificarsi dell’evento per garantire la corretta erogazione del contributo».

Per quanto riguarda il contributo di immediato sostegno (Cis), invece, circa il 60% dei cittadini beneficiari del contributo deve ancora rendicontare: un dato che suscita preoccupazione dal momento che si tratta di oltre 3.700 domande di saldo da ricevere entro il 30 marzo. Coloro che non presenteranno il rendiconto entro il 30 marzo dovranno restituire l’acconto di 3.000 euro precedentemente ricevuto dalla Protezione Civile. Per rendicontare correttamente le spese sostenute, è fondamentale allegare alla domanda di saldo soltanto fatture e scontrini “parlanti” ossia contenenti il codice fiscale del beneficiario del contributo o scontrini che attestino l’acquisto di beni con pagamento tracciato, che vanno allegati alla copia dei bonifici o dei Pos. Ipagamenti in contanti non sono accettati, mentre sono ammessi tutti i pagamenti tracciabili (bonifici, bancomat, carta di credito).

Per agevolare i cittadini interessati in questa attività, l’Unione della Romagna Faentina desidera dare alcuni consigli pratici per la rendicontazione del Cis. In primo luogo, non attendere gli ultimi giorni, ma presentare la rendicontazione il prima possibile, specialmente una volta raggiunta la cifra massima ammessa per il contributo (ovvero 5.000 euro). Ulteriori fatture relative a danni strutturali possono essere conservate e rendicontate successivamente nel contesto della ricostruzione, secondo quanto stabilito dall’Ordinanza 14/2023 del Commissario Straordinario (Ordinanza Famiglie). Si specifica inoltre che la rendicontazione è obbligatoria anche per coloro che hanno ricevuto l’acconto (3.000 euro) e non intendono richiedere il saldo, rendicontando in questo caso soltanto le spese sostenute pari o inferiori ai tremila.

Infine, l’Unione ricorda che per concludere la pratica di rendicontazione non è obbligatorio presentarsi allo sportello dedicato dei Comuni, ma si può procedere anche in autonomia secondo due modalità: attraverso il portale online dell’Unione accedendo con SPID/CIE/CNS, o in alternativa inviando il modulo B1 (disponibile sia sul sito dell’Unione sia su quello della Regione Emilia-Romagna) alla Pec pec@cert.romagnafaentina.it, indicando il nominativo del richiedente nell’oggetto.

Informazioni aggiornate e ulteriori informazioni utili per i beneficiari di questi due contributi sono sempre disponibili sul sito dell’Unione, nella sezione “Contributi e Rimborsi”: https://www.romagnafaentina.it/Come-fare-per/Emergenza-alluvione/Contributi-e-rimborsi

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