Chiude il mercato tutelato di gas e luce. Cambiamenti per un’utenza su cinque

Sul mercato libero in provincia 200 operatori per l’energia elettrica e 150 per il metano

BulbIl mercato dell’energia (gas naturale e luce) in Italia è in una fase di cambiamento importante. Siamo alla fine della coesistenza in parallelo di mercato tutelato (chiamato anche “servizio di maggior tutela”) e mercato libero: resterà solamente il secondo, nato circa vent’anni fa, in cui dovranno entrare gli utenti del primo. In estrema sintesi, si chiude quel mercato in cui prezzi e condizioni contrattuali erano definiti dallo Stato e resta solo quello in cui gli operatori definiscono le proprie offerte e sta al consumatore scegliere la proposta ritenuta migliore. Per le utenze domestiche la fine del mercato tutelato per il gas si è concretizzata il 31 dicembre scorso, per l’energia elettrica arriverà il prossimo 30 giugno. Per le imprese il passaggio è avvenuto negli anni scorsi.

Lo scenario ravennate
In provincia di Ravenna ci sono attualmente 29mila utenze domestiche di energia elettrica servite a maggior tutela, circa il 21 percento del totale. La media nazionale è il 29 percento: si va dal 40 di Trento al 17 di Biella, passando per il 30 di Rimini e il 24 percento di Forlì-Cesena. Per il gas la fetta di utenti nel mercato tutelato in provincia di Ravenna è il 20 percento contro il 31 della media nazionale (i due estremi in Italia sono il 42 di Trento e il 16 di Sondrio).
In provincia solo tre aziende possono offrire contratti nel mercato tutelato: due per il gas (Hera Comm e Eni Plenitude a seconda dei comuni) e una per la luce (Hera Comm a Massa Lombarda, Sant’Agata e Bagnara; Servizio Elettrico Nazionale negli altri 15 comuni). I contatori del gas appartengono a Hera o Eni, quelli del- la luce a Enel Distribuzione e questo non cambierà. Secondo i dati di Arera, aggiornati a ottobre 2023, in provincia sono attivi 207 venditori di energia elettrica e 157 di gas naturale sul mercato libero.

Placet gas
Chi si trovava in regime di tutela per il gas, non rientrava nella categoria vulnerabili e non è passato volontariamente al mercato libero è passato d’ufficio nel libero rimanendo con lo stesso fornitore che aveva (prima in tutela) con una tariffa chiamata “placet in deroga”. Con un gioco di parole dal latino, Placet è l’acronimo di “prezzo libero a condizioni equiparate di tutela”. Sono particolari tariffe a prezzo variabile standard dove anche il metro cubo di gas ha un prezzo definito dall’autorità: pari al prezzo all’ingrosso del gas (l’indice Psv) più 5 centesimi di euro. C’è poi la quota di commercializzazione che è stata definita da ciascun fornitore, un costo fisso che, in ogni caso e a prescindere dai consumi, sarà fatturato dal fornitore. Secondo Arera a settembre 2023 per il gas in provincia erano complessivamente circa 189mila i punti di fornitura domestici. Hera Comm ne serviva 23mila in tutela, di questi circa 11mila a gennaio sono migrati alla tariffa placet.

Stg per la luce
Dal prossimo luglio il servizio di maggior tutela per l’energia elettrica verrà sostituito dal servizio a tutele graduali (Stg) in cui rientrerà chi al 30 giugno non sarà passato volontariamente al mercato libero. La fase Stg è stata istituita per garantire una continuità della fornitura di energia elettrica a tutti coloro che non avranno scelto un fornitore del mercato libero, quindi non si corre il rischio di interruzione della fornitura. I clienti domestici elettrici già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino a fine giugno 2024: in provincia di Ravenna bisogna rivolgersi a Servizio Elettrico Nazionale.

Le aste
Il territorio italiano è stato diviso in 26 aree (ciascuna con un numero di clienti medio di 220mila unità) e per ognuna di esse, tramite un’asta che si è svolta lo scorso 10 gennaio, lo Stato ha scelto un operatore (chiamato anche provider) a cui a luglio verranno assegnate le utenze rimaste in regime di tutela per la luce. Un singolo operatore poteva aggiudicarsi al massimo sette aree.

Area Sud 4
La provincia di Ravenna rientra nella zona chiamata Area Sud 4 che comprende anche Forlì-Cesena, Rimini, Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo. Il fornitore selezionato è Hera Comm (vedi pagina accanto) che si è aggiudicato anche altre sei aree (per un totale di 37 province). Le altre 19 aree in Italia sono state distribuite tra sei operatori: Enel Energia (7), Edison (4), Illumia (3), A2A (2), Iren (2), Eon (1).

Tariffe Stg
Le condizioni economiche definitive del servizio a tutele graduali (Stg) saranno uguali in tutta Italia e potranno essere definite e rese note solo a giugno. Queste condizioni economiche includono la media ponderata dei prezzi di aggiudicazione delle aste calcolata tenendo conto del numero di clienti presenti in ciascuna area che si stima passeranno al Stg (il cosiddetto “parametro gamma” espresso in euro/Pod/anno). Saranno poi aggiornate annualmente sempre in funzione del numero di clienti riforniti nel Stg. «A titolo esemplificativo e non definitivo – si legge in un comunicato di Arera –, sulla base dei dati attualmente disponibili relativi al numero di clienti coinvolti, e non su quelli effettivi di giugno 2024, il “parametro gamma” sarebbe pari a -73 euro/Pod/anno». La tariffa in bolletta è composta da una quota variabile e una fissa. La parte variabile è composta da: un prezzo variabile per l’approvvigionamento; un corrispettivo definito dall’Arera in euro/kWh per i costi di sbilanciamento e un prezzo unico nazionale (Pun), ossia una quota fissa in euro al mese definita in funzione dei prezzi di aggiudicazione emersi dalla gara, che include le restanti voci (il “parametro gamma”). Il prezzo finale nella bolletta del Stg è composto anche dalle altre componenti come la spesa per il trasporto e gestione contatore e gli oneri di sistema che rimangono sempre stabilite dall’Autorità e quindi uguali nel mercato libero.

Durata Stg
Il regime Stg durerà tre anni, poi gli utenti rimasti nel servizio di tutele graduali dovranno passare al mercato libero ma ancora non sono note le modalità con cui avverrà.

I vulnerabili
Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero non riguarda però tutti i clienti domestici. Restano nel servi- zio a maggior tutela i cosiddetti vulnerabili: chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio, percettori di bonus); soggetti con disabilità (articolo 3, legge 104/1992); chi ha un’utenza in una struttura abitativa di emergenza post eventi calamitosi; chi ha più di 75 anni; chi ha utenza in un’isola minore non interconnessa.

 

Cos’è l’Autorità dell’energia?
L’Arera, acronimo di Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, è un organismo indipendente istituito con la legge del 1995 di liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas. Si tratta di un organo collegiale composto da un presidente e da quattro membri (nominati con decreto del presidente della Repubblica) che restano in carica per sette anni e che non sono rinnovabili. Questa autorità amministrativa indipendente svolge una fondamentale attività di regolazione e di controllo negli ambiti dell’energia elettrica e del gas naturale, oltre che nei settori dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore. L’Arera aggiorna con cadenza trimestrale le condizioni economiche di riferimento per i clienti che non hanno ancora scelto il mercato libero nei settori energetici e promuove l’uso razionale dell’energia, incentivando la diffusione dell’efficienza energetica e l’adozione di misure per uno sviluppo sostenibile. Inoltre, stabilisce, per i settori energetici, le tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture e predispone e aggiorna il metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi per il servizio idrico integrato e per il servizio integrato dei rifiuti.

Cos’è il mercato tutelato?
Fino all’entrata in vigore del decreto Bersani nel 1999, elettricità e gas potevano essere venduti al consumatore finale solo dalla società che gestiva la rete di distribuzione. Il decreto ha separato l’attività di gestione della rete dall’attività di commercializzazione di corrente elettrica e gas. Si sono creati dunque i presupposti perché anche soggetti che non disponevano dell’infrastruttura potessero vendere direttamente al cliente. Il consumatore, però, non era obbligato a cambiare fornitore. Chi lo desiderava (o meglio: chi non desiderava passare a un operatore commerciale) poteva rimanere con il suo gestore precedente, ovvero con la società che, in quella zona, aveva in gestione la rete di distribuzione. Chi ha deciso in questo senso è rimasto dunque in un mercato non esposto ai movimenti delle offerte commerciali, un mercato in cui le tariffe sono definite da un ente regolatore nazionale, Arera: quello che appunto è stato chiamato mercato tutelato e che ora si chiude.

In che mercato sono?
Per chi avesse dei dubbi sulla propria situazione, è sufficiente vedere se la bolletta riporta la dicitura “servizio di maggior tutela” oppure “mercato libero”. Una voce che la maggior parte delle volte si trova in alto a sinistra.

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