L’inverno più caldo almeno dal 1900 in Romagna

I dati del tecnico certificato Pierluigi Randi. A febbraio un’anomalia termica record di +4,6 gradi

Nebbia Campagna Inverno

Si è chiuso (dal punto di vista meteorologico) l’inverno più mite almeno dal 1900 in Romagna, con un’anomalia termina di 3,4 gradi superiore alla temperatura media registrata nel periodo 1981-2000, soppiantando di quasi mezzo grado quello del 2013-14, che deteneva il primato.

I dati sono forniti dal bagnacavallese Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato, presidente associazione Ampro, prima associazione di meteo professionisti in Italia.

Si tratta dell’undicesimo inverno consecutivo «mite o molto mite» – sottolinea Randi – con due mesi (dicembre 2023 e febbraio 2024) che risultano i più miti della serie storica. E a proposito di febbraio 2024, l’anomalia di temperatura media mensile è stata di +4,6 gradi centigradi, un record che supera quello dell’ottobre 2023 (+4,3 gradi) e quella, restando in febbraio, del 2020 (+4,1).

Un “risultato” che arriva dopo l’autunno più caldo dell’ultimo secolo e che è solo parzialmente “mitigato” dalle precipitazioni superiori alla norma (+3,5%) dopo un dicembre 2023 molto secco (-70%), un gennaio assai piovoso (+70,2%) e un febbraio discretamente piovoso (+9,5°). «Occorre però precisare – conclude Randi – che, come sempre più spesso accade nell’epoca attuale, le precipitazioni si sono concentrate in pochi eventi piovosi: ben più della metà della precipitazione stagionale si è infatti manifestata tra il 6 e il 7 gennaio, e tra il 27 e il 29 febbraio, quindi in soli due eventi piovosi all’origine di una cattiva distribuzione temporale dei fenomeni».

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