Porto Robur Costa: «Al prossimo coro razzista la squadra lascerà il campo»

Un giocatore di origini nigeriane di Ravenna bersagliato di ululati dai tifosi avversari. La società di volley scriverà alla Lega

VOLLEY PALLAVOLO. Consar RCM Ravenna BCC Castellana Grotte 3 1.Al prossimo episodio di cori razzisti dagli spalti dei palazzetti all’indirizzo di un giocatore in campo la squadra Porto Robur Costa sospenderà immediatamente la partita e farà rientro negli spogliatoi. È la decisione comunicata dal club di pallavolo di Ravenna dopo quanto accaduto al Pala De Andrè ieri, 25 febbraio, durante la partita del campionato di A2 con la Yuasa Battery Grottazzolina,

Il centrale della Robur di origini nigeriane Martins Arasomwan, dopo una battuta sbagliata, è stato bersagliato da una parte della tifoseria avversaria (una trentina in tutto gli ospiti) di ululati, chiaramente riferiti al verso della scimmia, che si sono sentiti in tutto il palazzetto e che hanno generato da parte della panchina e di tutto il pubblico una reazione in difesa del giocatore.

«Minimizzare certi episodi – scrive oggi il presidente della società ravennate Matteo Rossi in una nota – vuol dire accettarli e se questa è la cultura che dobbiamo trasmettere ai giovani e soprattutto a quelli che praticano il nostro sport, è evidente che non intendiamo farne parte».

Rossi in rappresentanza di tutto il club, esprime il grande disappunto per i cori di razzismo: «Il Porto Robur Costa 2030 si fa interprete anche del disappunto della città di Ravenna e annuncia che invierà una lettera alla presidenza di Legavolley, alla presidenza federale e alla Commissione arbitrale, per esternare tale disappunto».

Arasomwan ha scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione in merito all’episodio.

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