Batteri fecali nel mare: vietato fare il bagno in 4 punti della costa ravennate

Il Comune spera che la situazione rientri nel giro di 24-48 ore
«Problema occasionale e connesso alle precipitazioni atmosferiche»

Dal primo campionamento delle acque marine eseguito da Arpa lo scorso 25 maggio è emerso il superamento dei valori di enterococchi intestinali (batteri presenti nelle feci umane e animali) in quattro punti del litorale ravennate. Tale situazione – fanno sapere dal Comune di Ravenna – ha fatto scattare l’adozione, a scopo cautelativo, del divieto temporaneo di balneazione nei tratti di mare suddetti, fino al rientro dei valori nella norma. Si tratta di quattro punti tra Lido Adriano e le foci dei Fiumi Uniti e del fiume Savio (a Lido di Dante e Lido di Classe).

Il sindaco Fabrizio Matteucci ha firmato le relative ordinanze di divieto di balneazione che verranno anche diffuse mediante pannelli informativi nelle zone interessate e già segnalate nel sito di Arpa con quattro bandierine rosse.

Il superamento dei valori di legge secondo il Comune «è verosimilmente connesso agli eventi meteo climatici che hanno caratterizzato il fine settimana scorso, con la conseguente piena dei fiumi».

Il monitoraggio dei punti interessati dal superamento dei limiti proseguirà fino alla risoluzione del problema che viene considerato dall’Amministrazione «del tutto occasionale e connesso alle precipitazioni atmosferiche degli ultimi giorni». L’auspicio è che i dati rientrino nella norma nel giro di 24-48 ore in relazione all’evoluzione delle condizioni meteorologiche.

Come è noto, la condizioni di balneazione delle nostre acque, soprattutto per quanto riguarda la presenza di enterococchi intestinali ed escherichia coli (sintomo di immissione in mare di acque contenenti una percentuale elevata di materia fecale) è controllata attraverso periodici prelievi di acqua effettuati su 20 punti di campionamento da operatori di Arpa Ravenna che vengono analizzati nel laboratorio Arpa di Rimini.
Le date di campionamento sono definite a livello regionale prima dell’inizio della stagione balneare e comunicate al Ministero della Salute.

Per la verifica della qualità delle acque costiere in riferimento al loro uso ricreativo la normativa attualmente in vigore (D.Lgs n. 116/08 e D.M 30 marzo 2010) prevede la ricerca di due parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) indicatori di contaminazione organica che hanno lo scopo di segnalare la possibile presenza di microrganismi patogeni. In caso di superamento anche in un solo campione del valore limite stabilito per ciascun parametro devono essere subito intraprese azioni volte ad evitare l’esposizione dei bagnanti (adozione di divieto temporaneo di balneazione e informazione immediata mediante apposita segnaletica).

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