43 – Ravenna… raccontata da Ernst H. Gombrich

 

Sant'Apollinare Nuovo Mosaico Pani E Pesci                                                                                                                                                                                                        Tra le scene cristologiche presenti nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, immagini ascrivibili alla committenza del Re Teoderico, emerge per bellezza e sapienza compositiva quella che rappresenta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ne La storia dell’arte raccontata da Ernst H. Gombrich il grande storico dell’arte offre una lettura delicata ed evocativa di questo mosaico: «Grazie al modo con cui è raccontato l’episodio, lo spettatore ha l’impressione che qualcosa di sacro e di miracoloso si stia svolgendo. Sullo sfondo, ricoperto di frammenti di vetro dorato, non appare una scena realistica. La figura ferma e tranquilla di Cristo occupa il centro del mosaico: ma non è il Cristo barbuto che noi conosciamo, bensì il giovane dai lunghi capelli che viveva nella fantasia dei primi cristiani. Indossa una veste purpurea, e in un gesto di benedizione tende le braccia verso i due apostoli ai lati che, con le mani coperte (come usavano a quel tempo i sudditi nel portare tributi ai sovrani), gli offrono il pane e i pesci perché compia il miracolo. La scena ha l’aspetto di una cerimonia solenne. Sentiamo che l’artista attribuiva un profondo significato alle cose che stava rappresentando. Per lui non si trattava soltanto di un singolare miracolo avvenuto in Palestina qualche secolo prima. Era il simbolo e la prova del potere perpetuo di Cristo impersonato nella Chiesa. Ecco perché Cristo guarda con tanta fissità lo spettatore: è lui che Cristo vuole sfamare».

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