Ravenna è quella città dove…

Nuova puntata di una rubrica molto facile da scrivere che per chiarezza ho deciso di chiamare “Ravenna è quella città dove”.
Ravenna, per esempio, è quella città dove… :

– … una lettera di uno studente tedesco (probabilmente inventata ad arte da qualcun altro) ha fatto scattare una sollevazione popolare per far tornare in centro storico l’Accademia di Belle Arti, spostata in un edificio vicino alla zona industriale non l’altro giorno, ma circa vent’anni fa, nel 1998, dalla vecchia sede della loggetta lombardesca dove nel frattempo era nato però un museo d’arte di alto livello che ora però praticamente non esiste più. Tutto molto bello, no?;
– … a denunciare il danno subìto dai lavoratori in termini di condizioni contrattuali e stipendio a causa di un cambio di appalto di un servizio pubblico (quello del trasporto sangue in provincia) non sono la sinistra o i sindacati ma il democristiano Alvaro Ancisi;
– … ci si scandalizza per la presenza di un luogo di culto per svariate migliaia di cittadini musulmani regolarmente residenti in città mentre passa invece sotto silenzio l’incontro organizzato in una parrocchia con un esorcista, nel gennaio dell’anno del Signore 2017;
– … a commemorare la morte di un comandante partigiano va Giangi. Cioè, volevo dire, una delegazione del Partito democratico. Ok, è già bella così, poi se ci aggiungiamo che è lo stesso partito che ha pure votato per mantenere a Ravenna la cittadinanza onoraria a Mussolini alcuni anni fa il paradosso è completo;
– … non ci si scandalizza per il fatto che tre negozi su cinque abbiano fatto i furbi con i prezzi dei saldi, ma perché i giornali non hanno fatto i nomi dei tre negozi, danneggiano in maniera immane tutti gli altri, dicono. I nomi, la gente vuole i nomi, fuori i nomi! Giusto, ok, ma basta anche meno.
– … la squadra di pallavolo dopo un esaltante tutto esaurito al Pala De André chiede mille euro a testa ai suoi sostenitori come anticipo per l’abbonamento per i prossimi cinque anni, «per poter continuare a garantire questo spettacolo». E pare ci sia pure chi ha accettato.
– … se non ho letto male, i vigili del fuoco potrebbero costruire una nuova caserma praticamente di fianco a quella già esistente perché stanno pagando troppo d’affitto. Comodo, no?

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