Sciopero contro didattica a distanza, Sgb e Cobas chiedono investimenti e assunzioni

I sindacati scenderanno in piazza. Tra le richieste, quella di internalizzare i servizi oggi affidati a cooperative

Chairs Classroom College Desks 289740Il Sindacato Generale di Base (SGB) e Cobas Scuola sostengono le istanze del comitato “salviamo la scuola” di Ravenna, che invita i genitori, insieme agli insegnanti e agli educatori, a partecipare il 3 giugno al No-Dad-Day astenendosi, in questa giornata, dal supportare i propri figli nella didattica a distanza.

«La didattica a distanza – scrivono Sgb e Cobas in una nota inviata alla stampa – è stato lo strumento tecnologico che ha consentito ai docenti, in emergenza, di poter contenere i danni provocati dalla chiusura anticipata delle scuole garantendo, per quanto possibile, il diritto all’istruzione attraverso una riproduzione “virtuale” del tempo scuola dedicato agli alunni. Questa novità sperimentale adottata dalla gran parte del corpo docente, non ha garantito il diritto allo studio e con le stesse modalità per tutti; in particolar modo, i soggetti più deboli con disabilità o con bisogni educativi speciali, sono stati i più penalizzati».

I promotori dell’iniziativa contestano la scelta del Governo di voler adottare la didattica a distanza in parziale sostituzione del tempo scuola in presenza anche in futuro.

In particolare, il Sindacato generale di Base e Cobas Scuola rivendicano: «Maggiori investimenti strutturali per ristrutturare e mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici penalizzati dai tagli e dalle scellerate riforme dell’ultimo decennio; assunzioni immediate, attraverso un concorso per soli titoli e servizi, dei docenti precari della scuola che hanno maturato più di 36 mesi di servizio; assunzioni immediate per tutti i precari del personale ATA, segmento già fortemente ridotto nell’ultimo decennio; internalizzazione di tutti i servizi oggi in appalto alle cooperative o comunque ad aziende private esterne, con garanzia di assorbimento di tutto il personale già impiegato nelle scuole, a partire dal personale educativo».

«La crisi economica mondiale determinata dalla pandemia ha fatto emergere, con prepotenza, le conseguenze delle azioni politiche, dei tagli economici indiscriminati, sia alla sanità che alla scuola pubblica. Paradossalmente, a causa di questa emergenza sanitaria ed ambientale, abbiamo l’occasione per avviare un miglioramento strutturale della scuola ed una rivalutazione di tutto il personale scolastico. Ogni ipotesi di esternalizzazione dei servizi impoverisce la scuola ed i suoi dipendenti. Non è ammissibile continuare a regalare barche di miliardi di denaro pubblico alle scuole private mentre gli istituti statali non sono nelle condizioni di garantire la ripresa in sicurezza delle attività didattiche in presenza. Bisogna invertire la rotta: occorre aumentare significativamente gli investimenti governativi per il miglioramento della scuola statale di almeno 10 miliardi!».

Per queste ragioni i due sindacati manifesteranno in piazza del Popolo a Ravenna il 3 giugno dalle 15 alle a 17, «contro lo sfruttamento della didattica a distanza, per una scuola pubblica, laica e gratuita, in cui la comunità educante possa incontrarsi in sicurezza».

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