La Sicilia diventa una caricatura nel divertente film del ravennate Pondi

School Of MafiaSchool of Mafia
(di Alessandro Pondi, 2021)
Il capomafia Frank Maciano muore in maniera accidentale e demenziale cadendo dal ponte di Brooklyn e a New York si teme una guerra tra cosche; poiché gli “eredi al trono” delle tre famiglie affiliate non hanno alcuna intenzione di seguire le orme dei padri; questi ultimi, da veri boss quali sono, rapiscono i loro figli per spedirli a Palermo al cospetto di Mr. T, che terrà loro delle vere e proprie lezioni di mafia. School of Mafia è il terzo film del regista ravennate Alessandro Pondi ed è uscito a fine giugno su precisa scelta di regia e distribuzione, atta a invogliare il pubblico a tornare in sala attraverso il più classico dei generi nostrani, la commedia all’italiana, tanto cara all’autore. Commedia nostrana che, già da qualche anno, ha ritrovato una sua identità grazie a titoli come Perfetti sconosciuti e Smetto quando voglio, opere riuscitissime che raccontano spaccati amari e reali del nostro tempo, mixandoli abilmente con una buona dose di autoironia e comicità.

Il film di Pondi parla di Mafia, e riesce a farlo attraverso il non nuovissimo espediente della caricatura, che trova il suo fulcro nel meravigliosamente spietato boss Mr. T, interpretato da un ottimo Nino Frassica. Le sue lezioni costituiscono la colonna vertebrale della narrazione, sono assolutamente divertenti e surreali, e sono estremamente attente a non farci dimenticare cosa sia realmente il mondo malavitoso: le gag sono continue e riuscite, prevalgono sulla storia che ha un epilogo ancor più surreale, e si incentrano sui personaggi. Riusciti i tre protagonisti, con menzione speciale per l’esordiente Michele Ragno, nei non facili panni di un istruttore di danza gay, che senza disdegnare il politicamente scorretto, mantiene equilibri e si caratterizza perfettamente nel contesto narrativo e scenografico.

Il film non ha paura di prendersi gioco di molte situazioni e stereotipi, come non teme le citazioni con i grandi classici del genere, e non, dai film di Sordi alle atmosfere western di Sergio Leone. Interessante l’uso delle musiche, con accenni “morriconiani” in chiave
rock e contemporanea, che spingono ulteriormente ritmo e comicità. Non piacerà a tutti questa Sicilia caricaturizzata quasi come fosse un fumetto, ma lo spettatore che riuscirà a entrare nel meccanismo e ad accettare il gioco si divertirà molto. Il soggetto è basato su uno spunto di cronaca reale, adattato alle esigenze cinematografiche.

Già disponibile su alcune piattaforme streaming a pagamento, il film si può trovare ancora in qualche sala per poi approdare nelle prossime settimane su Sky.

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