Un’orchestra “Senzaspine” ma ancora acerba. Non bastano le note …serve la Musica

Orchestra Senzaspine (Massimiliano Donati)

Orchestra Senzaspine (foto Massimiliano Donati)

I concerti di Natale sono un grazioso modo di porgere gli auguri al pubblico, facendo vibrare insieme alle note la parte più bambina di noi: il concerto andato in scena nella suggestiva cornice della chiesa di San Francesco a Ravenna il 21 dicembre scorso – promosso e organizzato da Emilia Romagna Concerti – aveva proprio questo intento. Non sorprende, quindi, che per l’occasione si esibisse un’orchestra nata da una verde speranza, l’Orchestra Senzaspine: essa è, infatti, il prodotto di una fertile collaborazione tra giovanissimi musicisti che sta ottenendo una interessante attenzione in ambito nazionale.

Il programma di questo concerto strizzava l’occhio al repertorio francese ottocentesco, con qualche digressione nel balletto d’autore. Prima tra queste composizioni ad essere eseguita è stata la Carmen Suite di Georges Bizet, bel compendio dei temi più famosi del capolavoro del compositore parigino. Nell’Habanera, in particolare, si è potuto ascoltare il primo flauto di questa compagine, Annamaria di Lauro, in una serie di virtuosistiche variazioni che hanno colpito però per la poca fantasia interpretativa, demandando l’unico singulto d’interesse alla mera difficoltà tecnica; probabilmente anche la scelta di far suonare la solista non a fianco del direttore, ma in piedi in mezzo all’orchestra ha leso la bontà degli intenti interpretativi.

Secondo brano in programma era la celebre Méditation dalla Thaïs di Jules Massenet eseguita dal violinista Pietro Fabris, alzatosi dalla fila dei secondi violini per guadagnare, lui sì, il posto vicino al direttore; tuttavia, invece di stare di fianco al podio, vi si posizionava in modo da girare la schiena al Maestro. Sarebbe stata un’interessante interpretazione se il direttore Tommaso Ussardi avesse assecondato i pianissimi del solista, a tratti coperto persino dall’arpa, ma la differenza sonora tra il violino e la compagine orchestrale era troppo marcata per comprendere appieno l’intimo significato del brano.

Seguivano una miscellanea di danze estratte da balletti di Piotr Ilic Tchaikovsky ed il Valzer da Giselle di Adolphe Adam dopo i quali si aggiungeva alla “Senzaspine” il coro delle Scuole Primarie e Secondaria “I.C. Damiano”, ben diretti da Elisabetta Agostini e Maria Grazia Amato, per tre brani natalizi che hanno fatto la gioia dei genitori presenti.

In sintesi si può certo affermare che un’orchestra ancora molto acerba nonostante le molte singolarità eccellenti presenti all’interno non è gestibile solo con qualche mossa da karateka, ma è necessario avere idee ben chiare: non bastano le note, serve la Musica.

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