Alla scoperta del Giappone con un professore e un’anziana pasticcera

Sukegawa Ricette Della Signora TokuaIl Giappone è un mondo a parte. Ha dato vita a una cultura ricchissima e molto influente, che attraversa pittura, cinema, cucina, manga e ovviamente la letteratura. Le librerie giapponesi non si distinguono dalle fumetterie, hanno piccoli volumi tascabili con copertine disegnate e volumi che costano pochissimo e che escono direttamente in versione economica.

Gli scrittori giapponesi hanno uno stile molto diverso da quelli occidentali. Un passo lento e meditativo. Su tutti Kenzaburo Oe, e la sua scrittura zen, Hiromi Kawakami con il suo magnifico La borsa del professore adattato a manga dal grande maestro Jiro Taniguchi, e ovviamente il più venduto di tutti, Haruki Murakami, un autore che non ha paragoni per la fantasia surreale delle sue opere che mescolano l’immaginario giapponese, popolato di esseri soprannaturali e misteriosi, con la velocità narrativa della letteratura americana, formula che lo ha reso famoso nel mondo.

Il libro di cui voglio parlarvi è un romanzo di Durian Sukegawa intitolato Le ricette della signora Tokue (Einaudi, traduzione di Laura Testaverde). Il romanzo dello scrittore di Tokyo, con un passato da pasticcere e una laurea in filosofia orientale, racconta la storia di una anziana donna che insegna a fare i dolci a un ex galeotto in una pasticceria nel quartiere Shinjiku di Tokyo. È una storia delicata e dal gusto dolce-amaro, proprio come il dora-yaki, il dolce tipico di Tokyo al centro della storia, fatto con una marmellata di fagioli rossi. La trama ricorda un po’ quelle commedie francesi di una volta, in cui piccoli eventi creano una relazione intensa tra sconosciuti, fino a far nascere amicizie profonde e con momenti drammatici e commoventi.

La cucina è per i giapponesi un’arte da prendere molto sul serio e dietro alla dedizione con cui si crea un dolcetto può nascondersi il senso profondo dell’intera esistenza. Un libro semplice e commovente, che mette in luce alcuni aspetti interessanti di un a cultura così lontana dalla nostra, a cui sono arrivato dopo alcune letture deludenti come I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli) di Satoshi Yagisawa, la cui scrittura pare diretta più ad adolescenti. Il romanzo di Sukegawa, dopo la bravissima Hiromi Kawakami, forse sono i libri migliori per affacciarsi sulla nuova letteratura giapponese, di cui purtroppo ancora molti titoli non sono tradotti in italiano, come il suo ultimo romanzo Strange Weather in Tokyo uscito ormai da due anni e che forse non vedremo mai pubblicato nella nostra lingua.

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