Starnone e la ali della letteratura

Starnone TirocinioSpesso mi chiedono: «Qual è il tuo scrittore contemporaneo preferito?». È una domanda a cui non so mai ben rispondere, o meglio a cui la mia risposta varia molto a seconda del momento, e anche dell’umore del giorno. In questa costellazione di nomi però ce n’è uno sempre ben presente ed è quello di Domenico Starnone.

Romanzi come Via Gemito o Lacci sono stati per me imprescindibili per capire con quanta leggerezza si possono trattare i più dolorosi sentimenti umani. E se venisse confermata la voce secondo cui dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante si nasconde proprio Starnone la cosa non mi meraviglierebbe affatto. Il suo ultimo romanzo L’umanità è un tirocinio (Einaudi) è un libro intimo e autobiografico, ma anche una sorta di manuale di scrittura, in cui l’autore racchiude spunti e riflessioni sull’antica arte di narrare storie.

Il suo personalissimo punto di vista è anticonformista e radicale, e io mi ci sono molto ritrovato. Spiega, ad esempio, che il narratore non deve aver paura di mentire. Se è vero che «dietro ogni aneddoto si nasconde un potenziale romanzo» è anche vero che «solo quando si impara ad essere disonesti con i fatti nasce il racconto».

Per spiegarlo fa un esempio tratto dalla campagna di Napoleone, in cui un suo fedele maresciallo, chiamato Junot, sopravvisse a un violento scontro, ma venne deturpato. Anni dopo Junot si suicidò lanciandosi dal terzo piano. Questo è un fatto, ma non è ancora una storia. Per narrarlo lo scrittore Kazimierz Brandys inventa che il maresciallo deturpato, per colpa del conflitto era impazzito. Quando Napoleone lo rivide gli disse «Mi caro Junot cosa ti hanno fatto? Eri così bello. Ti hanno riempito di tagli”». E lui avrebbe risposto «È vero, però le ali non sono riusciti a tagliarmele» e così dicendo si era lanciato dalla finestra, schiantandosi al suolo.

Ebbene la letteratura è questo, è la realtà, a cui però sono state messe le ali. Domenico Starnone sarà ospite dell’edizione 2023 di ScrittuRa Festival venerdì 26 maggio, alle 21, alla biblioteca Classense.

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