Trappole psicologiche: come evitare le scorciatoie del ”bias cognitivo”

 

Garofalo Sbagliano Non Si ImparaSe sei a dieta preferiresti mangiare uno yogurt magro al 97% o uno yogurt grasso all’1%? Scommetto che hai scelto la prima risposta, ma ti sei accorto che contiene il 2% di grassi in più della seconda opzione? Il nostro cervello ha creato, per motivi pratici ed evolutivi, un meccanismo chiamato dagli psicologi “bias cognitivo”, ovvero un automatismo nella risposta. Tendiamo ad utilizzare schemi logici che ci portano a risposte automatiche.
È un sistema utile perché velocizza i tempi di risoluzione dei problemi, c’è però una piccola controindicazione: spesso porta a prendere decisioni sbagliate e irrazionali.

In Sbagliando non si impara (Il Saggiatore) Sara Garofalo, giovane ricercatrice dell’Università di Bologna, ci mostra perché tendiamo a prendere decisioni pessime e a farlo convinti di essere nel giusto. Ora so che leggendo la frase «prendere decisioni pessime convinti di essere nel giusto» a ognuno di voi è venuto in mente qualcuno: un amico, un collega, un fidanzato; ma siamo proprio sicuri di non essere anche noi vittima dei nostri bias cognitivi? (spoiler: sì, lo siamo anche noi).

Un meccanismo tipico dei bias cognitivi è quello della «avversione alla perdita». La paura di perdere o avere un danno ha un’influenza molto maggiore della possibilità di ottenere qualcosa in cambio. Se vediamo un possibile pericolo cerchiamo di evitarlo, anche andando incontro a un pericolo maggiore, che non abbiamo considerato. Questo meccanismo sta alla base della avversione al vaccino di molte persone. Si preferisce evitare la, seppur remota, eventualità di effetti collaterali, piuttosto che ottenere un vantaggio sicuro. È un atteggiamento irrazionale sul piano logico, ma perfettamente spiegabile a livello psicologico.

Un altro meccanismo tipico è il cosiddetto “bias di conferma”. Ho sentito dire che il caffé fa male alla salute e cerco su Google “il caffé fa male?” trovando solo notizie che contengono l’affermazione che ho appena inserito, ovvero “il caffé fa male”. Leggo testuale da quello che ho trovato: «Anche piccole dosi di caffeina sono dannose e causano cardiopatia, ipertensione e acidità di stomaco» e quindi mi convinco ancora di più che il caffé faccia male.
Se però provassimo a cercare “il caffé fa bene” troveremmo lo stesso numero di risposte che ci confermano che il caffé fa bene.

E quindi? Come uscire dal bias? Non è facile, ma una cosa può aiutare: fermati un attimo a pensare prima di prendere una decisione e valuta di porti questa domanda: “e se la risposta migliore fosse l’altra?”. Può essere che siete davvero nel giusto, ma può anche accadere che vi stiate sbagliando. Facendosi qualche domanda in più si impiega un po’ più di tempo, ma ne vale la pena perché poi dovrete rimediare a un errore in meno.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24