lunedì
16 Giugno 2025

130 – Apollinare vs Apollo

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Santo ApolinareApollinare vs Apollo
Su incarico dell’arcivescovo di Ravenna Antonio Codronchi, Giuseppe Collignon dipinse per il coro della cattedrale una grande tela raffigurante Sant’Apollinare che distrugge il tempio e la statua di Apollo. L’episodio, tratto dall’antica Passio sancti Apollinaris, mirava a esaltare la figura di Apollinare quale vero annunciatore dell’unico Dio contro i falsi idoli: «Venuto al tempio e vista la statua di Apollo, il Santo Apollinare disse ai presenti: “È questa la divinità nella quale traete presagi?”. Risposero: “Si: è lui il primo tra gli dei e il custode della città”. Il santo Apollinare rispose: “Mai gli vada bene! Anzi, distrutto questo, sarà custode dei cristiani che vivono in questo luogo il nostro Signore Gesù Cristo che è veramente Dio”. E, mentre pronunciava una preghiera, il simulacro andò demolito e il tempio del diavolo fu distrutto». Nel 1822, l’anno seguente l’inaugurazione di questa tela, Pellegrino Farini così commentava l’opera: «Vedesi il rovinare del tempio, franto l’Idolo, vasi rovesciati, gente caduta, oppressa, inginocchiata, atterrita. Solo il nostro Santo protettore è ritto in piedi, sicuro, ed in sembianza di cosa più che umana […]. L’aria del suo volto, i suoi occhi alzati al cielo, quella bocca, che di letizia esclamando parla, l’atto della testa, e delle braccia, tutta la persona, che pare quasi levarsi da terra, mostrano lo spirito, la carità, il fervore grande d’Apostolo». In quello stesso anno G. Domenichini realizzò un’incisione dell’opera.

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