283 – Profeti per Ravenna

283) PROFETI PER RAVENNA

Il registro mediano della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo presenta trentadue figure maschili togate, suddivise in parti uguali lungo le pareti della navata centrale, che reggono preziosi codici dalle copertine purpuree spesso gemmate, oppure ampi rotoli, svolti o chiusi. Queste figure dai volti espressivi e dai tratti giovanili o maturi sono state interpretate come i profeti dell’antico testamento, i testimoni autorevoli della presenza di Colui che era stato annunciato sin dai secoli antichi, e sono poste in diretta corrispondenza con le ventisei scene cristologiche poste nel registro superiore in cui si manifesta la figura di Cristo, il Messia potente in opere e in parole.
Giuseppe Bovini, in un breve saggio del 1959 sui mosaici della basilica teodoriciana edito per le Edizioni Dante, descriveva la presenza di queste figure solenni e austere: «Nell’insieme dànno l’idea di ripetersi con una certa uniformità, ma l’artista ha superato felicemente il pericolo di cadere nella monotonia […]. Nonostante che queste figure si proiettino tutte quante su d’un fondo estesamente d’oro, il loro valore plastico e la saldezza del loro impianto non ne rimangono sminuiti. Le loro vesti sono modellate per mezzo di ombreggiature e ciò fornisce il senso della forma e del volume, il quale è messo ancor più in risalto dal fatto che sotto ai piedi di tutti questi personaggi si profila con decisione di linee un piano erboso ben definito, che prospetticamente suggerisce un effetto di profondità».

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