297 – Da nobil Corona vagamente coperto Seguici su Telegram e resta aggiornato Merita sempre particolare attenzione soffermarsi sulle descrizioni delle celebri basiliche ravennati scritte lungo il corso dei secoli. Nei testi più antichi l’interesse spesso è posto su alcuni elementi che oggi non destano più particolare stupore oppure si indugia su descrizioni ampollose. Certamente in queste esposizioni vi sono dettagli singolari o espressioni che oggi suonano curiose come, ad esempio, in quella offerta da Girolamo Fabri del 1664 ne Le sagre memorie di Ravenna antica a proposito della Basilica di San Vitale: «E per venire alla descrizione di questo nobilissimo Tempio. Tra gli edifizi tutti, che di architettura Gotica vedonsi in Ravenna questo è certamente il più magnifico, poi che è di forma ottangola con due ordini di colonne, tra le quali le superiori, che sono ventotto in numero tutte di marmo Greco reggono una gran Cupola, che cuopre tutta la nave di mezo, e dagli archi, che son tra esse godesi la vista della Chiesa per una nobilissima loggia a guisa di maestoso teatro, e questa è sostenuta da diciotto colonne, e da otto Pilastri grandi incrostati di tavole di marmo Greco di variati colori, delle quali le pareti tutte, e il pavimento, fuorche in alcuni pochi luoghi vedonsi pure elegantemente, vestite, e dalla parte, ch’è presso la porta Maggiore apresi un grand’arco, da cui si ascende al Presbiterio, e al Choro l’uno, e l’altro di marmi nobili lastricato, e da una gran volta, ò Tribuna lavorata a Mosaico antico quasi da nobil Corona vagamente coperto». Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Cartoline da Ravenna