298 – Un «rarissimo monumento dell’antichità»

298) CATTEDRA TARSIAChe la Cattedra di Massimiano sia un capolavoro dell’arte bizantina è cosa nota. Tra le varie testimonianze, nonostante alcuni errori interpretativi, va citata quella di Demetrio Carlo Finocchietti che nel 1873 pubblicava uno studio sulla Scultura e tarsia in legno dagli antichi tempi ad oggi nel quale la Cattedra era elogiata come reliquia di una età lontana: «Il lavoro più famoso e meglio conservato di tali secoli, esiste tuttora nella chiesa Metropolitana di Ravenna; e questo si è un sacro trono pastorale, conosciuto sotto il nome di Cattedra di san Massimiano, il quale è formato di grandi tavole d’avorio intagliate a bassi rilievi, di cui non sarà discara una breve descrizione. Nella parte anteriore di questo trono avvi un monogramma […] che dagli archeologi più distinti fu interpetrato in questa guisa: Maximianus Episcopus. Sotto il monogramma vedesi scolpito il Salvatore avente la figura di pastore e di sacerdote, in mezzo a quattro Evangelisti. Nei due lati esteriori ammirasi espressa la storia di Giuseppe. Nella parte davanti superiore, che è concava, e nella posteriore che è convessa, mancano quattordici pezzi, e quelli che rimangono, rappresentano la vita del Redentore. Uno di questi fu ritrovato per buona ventura, e da una parte presenta il Cristo quando cangia l’acqua in vino; dall’altra la Vergine Maria che va in Egitto. Tutti gli archeologi i più celebri […] parlano a lungo di questo rarissimo monumento dell’antichità […] che può riguardarsi più unico che raro».

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