300 – «In quel loco fu’ io Pietro Damiano»

300) San Pier DamianiAl Mar, Museo d’Arte della città di Ravenna, è custodita una bellissima tavola datata alla prima metà del XV secolo raffigurante San Pier Damiano benedicente, vestito con preziosi abiti liturgici, la mitria, le chiroteche, il pastorale e il cappello cardinalizio ad indicarne l’alta dignità.

Questa pregiata tempera su tavola, che ha dato il nome all’autore – Maestro di San Pier Damiano è chiamato l’anonimo pittore – faceva parte di un polittico, poi smembrato, proveniente dalla chiesa camaldolese di Santa Maria foris portam a Faenza. Il Santo, figura emblematica dell’XI secolo, nacque a Ravenna nel 1007 e morì a Faenza nel 1072, città nella quale è custodita la sua venerata sepoltura.

Dante lo ricorda nel XXI canto del Paradiso, nel cielo di Saturno, mettendone in luce la santità e il rigore morale: «In quel loco fu’ io Pietro Damiano, e Pietro Peccator fu’ ne la casa di Nostra Donna in sul lito adriano. Poca vita mortal m’era rimasa, quando fui chiesto e tratto a quel cappello, che pur di male in peggio si travasa. Venne Cefàs e venne il gran vasello de lo Spirito Santo, magri e scalzi, prendendo il cibo da qualunque ostello. Or voglion quinci e quindi chi rincalzi li moderni pastori e chi li meni, tanto son gravi, e chi di rietro li alzi. Cuopron d’i manti loro i palafreni, sì che due bestie van sott’una pelle: oh pazïenza che tanto sostieni!».

A Ravenna, nel quartiere Gulli, una chiesa consacrata dall’arcivescovo Salvatore Baldassarri il 16 novembre 1958 porta il suo nome.

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