lunedì
16 Giugno 2025

326 – Contro la mostra del 1959

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326) SEVERINI E LA MOSTRA DEL 59Dal carteggio tra Gino Severini e il Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Ravenna, edito a cura di Isotta Fiorentini Roncuzzi e Federica Sarasini per Fernandel nel 2004, emergono punti di vista insoliti legati anche alle vicende ravennati tra il 1949 e il 1960. Curiosa, ad esempio, è la presa di posizione di Severini sulla “Mostra di mosaici moderni” del 1959 da lui osteggiata a partire sin dalla sua genesi, un’operazione che lui considerava, come ebbe modo di scrivere, «un atto supremamente stupido».

In una lettera del 1951, indirizzata a Giuseppe Salietti, già esprimeva tutte le sue perplessità in merito a questo ardito progetto: «A questo proposito debbo dirti una cosa, ma confidenzialmente: è venuto qui in questi giorni Bovini, e non so se venga da lui, o da altri dell’ambasciata, ma è rivenuta fuori l’idea di eseguire qualche mosaico di artisti come Picasso, Braque, Matisse ecc., contando sulla reclame che ne verrebbe fuori causa della loro celebrità. Tu sai che mi sono sempre opposto a questo sistema. Cominciai la prefazione al catalogo della Mostra di Parigi, col segnalare il mosaico che è al di sopra della porta centrale di S. Marco, a Venezia, il quale è su cartone di Tiziano, e ciò malgrado non interessa nessuno perché non è un mosaico, ma una pittura tradotta in mosaico. Ora, se è cretino di fare un mosaico con cartone di Tiziano, lo è anche con un cartone di Picasso. […] Inoltre questi nomi celebri sono così sfruttati che non fanno più effetto che sui provinciali».

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