giovedì
26 Giugno 2025

358 – Sarcofagi paleocristiani

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Nel 1954 Giuseppe Bovini, che da non molti anni era arrivato a Ravenna come Ispettore presso la Soprintendenza ai Monumenti della Romagna e come Direttore del Museo Nazionale, dava alle stampe per la Città del Vaticano – all’interno della collezione “Amici delle Catacombe” – un breve studio intitolato «Sarcofagi paleocristiani di Ravenna» dove, come indicato nel sottotitolo, intendeva offrire un «tentativo di classificazione cronologica». Nell’introduzione Giulio Belvederi metteva in luce le intenzioni dell’autore: «Nella sua ricerca il Bovini ha posto non solo in risalto le particolarità dei sarcofagi ravennati, mettendoli in rapporto tra loro e confrontandoli con quelli delle altre regioni, al fine di desumerne gli elementi caratteristici, ma si è proposto soprattutto d’inquadrare questi elementi nel loro processo evolutivo per dedurne con forte probabilità la loro datazione. L’esame è stato esteso a tutti i sarcofagi paleocristiani che oggi si trovano in Ravenna. Nonostante la piccola mole del lavoro essi vengono qui tutti raffigurati e tutti più o meno studiati e partitamente illustrati». Lo studio si configurava come una vera e propria catalogazione dei sarcofagi ravennati, un corpus quanto mai significativo che ancora oggi costituisce un argomento di ricerca molto interessante. Il testo veniva corredato da un cospicuo apparato fotografico grazie al contributo dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Ravenna che aveva generosamente supportato le spese di illustrazione.

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