99 – Grillo e le ossa di Dante

Quadratico Di BraccioforteLa storia del Quadrarco di Braccioforte è tanto antica quanto affascinante.
Nel corso dei secoli questo edificio ha subito varie modifiche, l’ultima nel 1865, in occasione del VI centenario della nascita di Dante, quando i suoi quattro archi furono interamente aperti.

Oltre all’antica leggenda riportata da Andrea Agnello nel Liber Pontificalis, va segnalato un gustoso racconto, di cronaca squisitamente ravennate, riportato da Corrado Ricci: «Fino al 1865 la chiesuola servì di magazzino per catafalchi, bare e barelle. Vi dormiva di notte il custode della Confraternita della Mercede, detto Grillo; vi dormivano, internate in un vano di porta murata, le ossa di Dante. Grillo, quand’era schietto, non temeva i morti, coi quali – può dirsi – aveva quotidiani rapporti. Invece, quand’era un poco brillo, diventava immaginoso e pauroso. Entrando in Braccioforte a notte tarda, cercava di non guardarsi intorno! L’oscillare della lampada animava un popolo d’ombre, sì che per poco Grillo non udiva gemiti e rantoli. Cadeva a traverso una barella con paura di superstizioso e sonno ubriaco, e il sonno naturalmente vinceva. Allora dalla porta indicata, egli vedeva uscire un’ombra, in veste rossa, e passeggiare pensosa per la cella e per l’attiguo cimitero. Questa ombra gli si avvicinava e a lui, curioso di sapere chi fosse, diceva: «Io sono Dante». Il sagrestano morì nel maggio del 1865. Pochi giorni dopo, in quell’angolo di Braccioforte e in quella porta murata, si scoprivano le ossa di Dante!».

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