181 – Assessori, che pazienza!

Sarcofago Pignatta Zona Dantesca Dopo innumerevoli polemiche che trovarono eco sulla cronaca locale, il sarcofago Pignatta dalla «piazzetta di S. Nicolò» dove era stato esposto ad atti di vandalismo, fu portato nel «cortiletto di Dante» per essere conservato con maggior cura.
“L’eco di Ravenna” il 6 ottobre 1876 ne dava notizia, senza tuttavia tralasciare qualche lamentela: «Dopo tanto gridare si è deciso alfine di asportare il sarcofago Pignatta nel cortiletto di Dante. Era tempo che lo si facesse. Solamente ci ha fatto senso vedere che a questa operazione non era presente nessun uomo d’arte, e che si lasciò il disbrigo dell’importante faccenda ad alcuni facchini i quali certamente non potevano ne volevano metter in opera tutta quella cura che era tanto necessaria in simile cosa».
Inoltre, ancora nel dicembre di quell’anno, non si era provveduto a chiudere quel buco nel sarcofago dal quale i «monelli» avevano tolto le ossa della famiglia Pignatta e nel quale avevano gettato sassi ed immondizia.
“Il Romagnolo” non poteva non raccogliere il malumore di alcuni cittadini: «On. Giunta! delenda Cartago! on. Giunta! per quanto ella non ci voglia bene, veda per stavolta di dimenticare i nostri piccoli torti e ci contenti! Faccia riattare quell’ernome buco dell’urna Pignatorum! È mostruoso! e giungeremo quasi che un giorno o l’altro qualche conte Pignata metterà per esso fuori la spolpata testa e rivolgendola verso la bella palazzina dei Signori Fabri, griderà: e fino a quando, o assessori, stancherete la nostra pazienza?».

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