107 – «Glorie sepolte e arte vivente»

San Vitale Veduta AereaIl 18 maggio 1947, al termine delle celebrazioni per il XIV centenario della consacrazione della Basilica di San Vitale, Guido Gonella, allora ministro della Pubblica Istruzione, pronunciava un accorato discorso «Glorie sepolte e arte vivente».
All’indomani del conflitto bellico, in una città devastata, in un’Italia da ricostruire, l’anniversario del celebre tempio bizantino diventava l’occasione per una riflessione sul futuro della patria: «Quando fiorì sul vostro suolo questo tempio, cittadini di Ravenna, correvano per l’Italia stagioni non meno tristi di quelle di ora […]. I Ravennati che oggi celebrano l’anniversario della nascita del loro massimo tempio e con esso rinnovano tutte le gloriose memorie della città, non rinunciano pigramente all’affaticarsi umano. Dediti alla dura fatica della terra, essi convogliano alla ricchezza comune i frutti del loro solco fecondo, e con la secolare opera di bonifica, interrotta dalla guerra, ed ora destinata a tenace ripresa, sanno conquistare spazi sempre più larghi alla loro volontà di lavoro. Per questo la Romagna è una terra da molti decenni assetata di giustizia: giustizia per il lavoro […]. Il lavoro è arte, ed in questo tempio è arte suprema perché a servizio di una idea eterna […]. Non ci appare oggi Ravenna come la città morta, sperduta nel sogno estatico di una tramontata grandezza, ma come la custode silenziosa di un fuoco vitale, che irraggia dalle sue chiese e dalle sue tombe, e che sarà luce e forza alle generazioni nuove».

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