giovedì
26 Giugno 2025

231 – L’Anic

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Anic Stabilimento Petrolchimico

Nel 1963 don Giovanni Mesini dava alle stampe per le Edizioni Dante un breve volume intitolato L’Anic a Ravenna, una pubblicazione che se da un lato intendeva raccontare la storia dello stabilimento dell’ANIC, dall’altro voleva essere un sentito e commosso omaggio alla figura di Enrico Mattei, scomparso tragicamente l’anno precedente.
«Abbiamo sempre seguito con curiosità compiaciuta – annotava Mesini nella prefazione – il crescente traffico di Porto Corsini e l’avanzarsi delle industrie lungo la sponda del Candiano sino all’impianto della Sarom. Grande sorpresa, da ultimo, e vivissimo interesse ha destato il rapido impiantarsi dell’ANIC, che adoperando il prezioso metano scoperto nel nostro territorio, ha donato alla Nazione un nuovo prodotto, ed ha contribuito ad accelerare lo sviluppo industriale ed a risolvere l’urgente problema del porto». Verso la conclusione veniva riportata «la voce di un vecchio ravennate» – Umberto Maioli -, la testimonianza, precisava l’autore, di uno scrittore «amante della scienza, ma teneramente nostalgico della vecchia Ravenna; che però non si abbandona interamente ai rimpianti»: «Ma si potrà negare anche da uno dell’800 la bellezza impressionante della fantasmagoria notturna di luci fredde, spettrali, quando fumano nella nebbiolina della notte contro lo sfondo nero dei vecchi pini sbigottiti e invano aspettanti ormai il ritorno vespertino e lo sciamare all’alba delle petulanti amiche cornacchie, tutte fuggite lontano col loro volo ad uncino?».

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