195 – Una «metropoli della storia»

San Vitale Santa Maria MaggioreNel 1931 “Ospitalità Italiana”, l’organo della Federazione Nazionale Fascista Alberghi e Turismo, dedicava il numero di ottobre-novembre interamente a Ravenna e alla sua Provincia, un’interessante monografia, ricca di notizie e corredata da numerose fotografie. Tra le autorevoli firme, oltre a quelle di Renato Bartoccini, Gaetano Ballardini, Luigi Rava, Giovanni Mesini, emergeva in più testi quella di Santi Muratori che nell’introduzio- ne esaltava la città ravennate offrendo una panoramica delle sue principali vicende stori- che: «Non c’è al mondo persona colta o civile, alla quale sia ignoto il nome di Ravenna. Ravenna è una metropoli della storia […]. È una città avventurosa, provata da una delle più dure realtà che natura e storia nella loro interdipendenza abbiano potuto creare: la lotta quotidiana contro gli elementi, la difesa tenace contro la fatalità, contro un divenire cieco, ostinato, che le toglie il respiro, che la soffoca entro terra, lei che era nata tra le acque e per le acque, punto di passaggio fra il settentrione e il centro d’Italia, chiave della Cisalpina per la romanità conquistatrice, propugnacolo dell’Impero contro i barbari, mediatrice di com- merci e di scambi fra l’Oriente e l’Occidente».
In chiusura, Muratori ne guardava con fiducia l’avvenire: «Né la sua storia è finita. C’è sempre nell’anima della sua gente un fondo di energie su cui molto può confidare l’Italia. C’è in quella sua larvata solitudine un’atmosfera piena di presagio e d’aspettazione».

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