201 – Reliquia per il parroco di Borgo Concorezzo

Reliqiua Di Rinaldo

Nell’aprile del 1908 l’arcivescovo Pasquale Morganti procedeva all’ispezione della sepoltura del beato Rinaldo da Concorezzo posta nel Duomo ravennate. L’occasione per lo studio del sarcofago era stata determinata dalla richiesta della Soprintendenza ai monumenti di Ravenna che aveva espresso il desiderio di poterne indagare e fotografare il retro, all’epoca inedito, mentre la sua apertura fu ordinata direttamente dall’arcivescovo che volle approfittare della circostanza «per accondiscendere alle instantissime preghiere fattegli dal Rev.do Parroco di Borgo Concorrezzo […] che già da varii mesi dimandava una cospicua Reliquia».
Morganti era un sacerdote della diocesi milanese e il legame con la sua chiesa d’origine influì certamente sulla decisione di inviare una reliquia a Concorezzo per onorare non solo un suo predecessore sulla sede episcopale ravennate, ma anche un suo illustre conterraneo.
In un manoscritto dell’epoca custodito presso l’Archivio Arcivescovile ravennate emerge chiaramente il suo desiderio: «Prima di aprire la cassa che contiene le ossa del Beato mio antecessore S. Rinaldo bramo manifestare il motivo che mi ha indotto ad approfittare della circostanza dello spostamento del Sacro Sarcofago e fare la ricognizione. Gli abitanti di Concoreggio hanno chiesta una reliquia insigne del loro concittadino per metterla in venerazione nel nuovo altare che stanno costruendo ed io desideroso di soddisfare alla devozione ho colto ben volentieri questa circostanza».

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