Servillo, Mastandrea e Favino per il nerissimo “Adagio” di Sollima

Adagio Favino Servillo

Adagio (di Stefano Sollima, 2023)
Ho recuperato in piattaforma un bel film che era uscito in sala a dicembre, e che immagino verrà anche riproposto quest’estate nelle arene estive: il crime-thriller Adagio di Stefano Sollima, con tre grandi attori come Toni Servillo, Valerio Mastandrea e Pierfrancesco Favino al loro meglio nel rappresentare il mondo del crimine e le sue “etiche”.

Stefano è degno figlio d’arte: il padre Sergio Sollima, amatissimo da Quentin Tarantino, fu versatile autore di spaghetti western “politici” come La resa dei conti e di cupi noir come Città violenta, per poi negli anni ‘70 dirigere il famoso sceneggiato Sandokan. Stefano, dopo una lunga carriera televisiva, esplode con il cinema di genere noir e crime, a partire dalle serie TV Romanzo Criminale e Gomorra, proseguendo al cinema con film come ACAB, Suburra e Soldado e con la serie ZeroZeroZero sul narcotraffico tra Messico, Stati Uniti e Italia: tutte opere intense e viscerali, sempre attente a costruire protagonisti emblematici per i quali il crimine è quasi una necessità biologica.

Adagio è ambientato a Roma, dipinta come una cupa capitale sudamericana in preda a incendi e black-out, dove lunghe tangenziali attraversano le case, un’afosa New Orleans che invece dell’uragano aspetta quasi che il rogo finalmente si avvicini per bruciarla tutta e farla finita. Manuel ha 16 anni, vive nel sottobosco criminale romano, ed è rimasto incastrato in una storia più grande di lui. Un gruppo di carabinieri corrotti lo ricatta affinché partecipi a una festa privata per scattare foto che serviranno a ricattare un misterioso potente. Ma Manuel scappa per la paura e la vergogna (di cosa, lo scoprirete guardando il film).

La banda dei carabinieri non può lasciare testimoni vivi, e inizia per lui la fuga da runaway nella metropoli. Manuel è però il figlio di Daytona (Toni Servillo), un vecchio boss in disgrazia della Banda della Magliana. Insieme ai suoi ex sodali Polniuman (Valerio Mastandrea) e Cammello (Pierfrancesco Favino), si trovano tutti coinvolti, volenti o nolenti, nonostante il male del passato, ad aiutare Manuel…

Adagio è un noir perfetto con una splendida regia, anche perché è il film più introspettivo di Sollima. Non ci sono “buoni” nel film, solo personaggi crudeli e spietati, ma ognuno legato alla complessa etica che, comunque, esiste anche negli ambienti criminali. Tutti sanno che non c’è speranza di redenzione per nessuno di loro; tutti inconsciamente aspettano di bruciare nel rogo finale di una Roma allucinata e senza più monumenti da ammirare. Ma prima della loro fine, tutti scelgono di agire per salvare i loro figli. Il carabiniere corrotto fa tutto per i suoi figli; i criminali reagiscono per salvare il figlio Manuel di tutti loro. Non c’è speranza o redenzione, ma una cosa si può fare: salvare il futuro.

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