Appuntamento con Plutone

Un appuntamento lungo quasi dieci anni, un incontro di mezz’ora, per poi lasciarsi subito dopo e per sempre. Tra la sonda New Horizon e Plutone le cose sono andate più o meno così.

Plutone fotigrafato da New Jorizon il 13 luglio 2015 (credits Pluto_by_LORRI_and_Ralph,_13_July_2015)

Plutone fotigrafato da New Horizon il 13 luglio 2015 (credits Pluto_by_LORRI_and_Ralph,_13_July_2015)

Lui, il pianeta più esterno del sistema solare, più piccolo della Luna, freddissimo (-243 gradi centigradi, solo 41 kelvin sopra lo zero assoluto). Plutone impiega 248 anni terrestri per percorrere la sua orbita molto diversa da quella degli altri pianeti, tale da far ipotizzare per lui una genesi diversa dalla loro  le cui orbite giacciono tutte sullo stesso piano, l’eclittica (vedi foto). Scoperto solo nel 1930 da Clyde Tombaugh e classificato come nono pianeta del sistema solare, nel 2006 ha subito il declassamento a “pianeta nano”. Condivide il nome con la divinità romana dell’oltretomba. Lei, la sonda New Horizon, parte nel 2006 e  per giungere all’appuntamento con Plutone ha percorso 5 miliardi e 800mila chilometri, e l’ha fatto in stato di semi-ibernazione per preservare la sua strumentazione.

Orbite dei pianeti del sistema solare.

Orbite dei pianeti del sistema solare.

Non può sfruttare l’energia solare insufficiente a quelle distanze: ha a disposizione solo una minuscola centrale nucleare al suo interno alimentata a plutonio, l’elemento radioattivo che proprio da Plutone ha preso il nome. Deve centellinare ogni minuscola quantità di energia. L’appuntamento è previsto per  la notte tra il 14 e il 15 luglio 2015, e New Horizon ha solo mezz’ora di volo radente a soli 12500 km di distanza per fotografarlo e raccogliere tutte le informazioni possibili. Per fare ciò impiega tutte le sue energie, di fatto interrompendo ogni contatto con la Terra per circa sei ore. Molte sono le domande ancora senza risposta che riguardano Plutone, che per l’enorme distanza dalla Terra è rimasto il “pianeta” più misterioso. Genesi, sviluppo, composizione, persino il suo aspetto, sono ancora poco conosciuti. Anche per questo grande è stata l’emozione suscitata dalla bellissima immagine di Plutone scattata da New Horizon poco prima dell’incontro il 13 luglio 2015, che mostra una macchia bianca a forma di cuore, o coda di balena, nel fianco del pianeta.

L’incontro è avvenuto, dopo le sei ore di black out durante il volo radente New Horizon ci ha fatto sapere che è tutto a posto, e ha iniziato a mandare i primi dati mentre si allontana verso la fascia di Kuiper e poi verso una sterminata distesa di vuoto interstellare. Noi che assistiamo a distanza all’incontro dovremo tuttavia avere pazienza. New Horizon manda le immagini con estrema lentezza e potremo goderne appieno solo nei prossimi mesi. Ce ne vorranno circa sei per terminare l’invio dei dati considerati principali, un altro anno per terminare l’intera operazione. E iniziare quella ancora più emozionante della loro analisi.

Plutone, ci dispiace, forse non siamo stati molto di compagnia…

- C'è da sentirsi soli da queste parti  - Ehicomevadevoandareciao

– C’è da sentirsi soli da queste parti
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di Serena Fagnocchi

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