lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica Eppur si muove

Il tempo è relativo

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Sono passati quasi 50 giorni dal mio ultimo post. Un tempo lunghissimo per un blog, ne sono consapevole.
Tuttavia occorre sottolineare che questa considerazione deriva dalla convinzione piuttosto diffusa che il tempo sia un parametro assoluto, cioè scorra per tutti nella stessa maniera e ognuno, dotato dello stesso cronometro, misuri gli stessi intervalli di tempo di chiunque altro.
Newton e tutta la fisica a lui seguita si basano su questo assunto.

Bruno_RossiMa questo assunto non è vero, ce lo ha insegnato Einstein con la sua Relatività ristretta.
Il tempo non è una grandezza assoluta: significa che non tutti misurano il tempo nella stessa maniera.
Per chi si muove velocemente (molto molto velocemente) esso scorre più lentamente; viceversa scorre più velocemente per chi sta fermo. Un orologio fermo scorre più velocemente di uno in moto, e questo è stato verificato sperimentalmente confrontando le misurazioni di tempi di due orologi atomici (i misuratori di tempi attualmente più precisi a nostra disposizione), uno fermo a terra, l’altro che fa il giro del pianeta su un aereo. I risultati confermano i calcoli anche se in questo esperimento c’è un terzo effetto da tenere in considerazione: la velocità di marcia dell’orologio è influenzata anche dalla quota, legata all’intensità del campo gravitazionale terrestre.
L’esperimento più famoso a conferma della dilatazione dei tempi è del 1941: si è osservata la vita media di un gruppo di muoni, particelle elementari instabili che decadono in elettroni. La loro vita media è risultata molto più breve per muoni fermi (creati in laboratorio) rispetto a quella di muoni in movimento (provenienti da raggi cosmici).

L’orologio infatti è anche quello “biologico”.
Immaginiamo che io all’inizio di aprile sia partita per un viaggio interplanetario a velocità prossime a quelle della luce. Ho fatto un giretto nel nostro sistema solare, osservato le tempeste solari e i brillamenti, accarezzato comete, osservato asteroidi danzare negli anelli di Saturno, godendomi il vento magnetico del sole, e mi sia spinta oltre i confini del nostro sistema, nel vuoto interstellare…
Mentre per voi che siete rimasti qua risulta che siano trascorse diverse settimane di banale routine (è forse successo qualcosa degno di nota, che dovrei sapere?), quando sono tornata per me non sono trascorsi che pochi giorni dalla partenza. E dal post precedente.

E voilà.
Cosa non si inventa per giustificare un ritardo.

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