Incontrando Godot

Dopo decenni di attesa finalmente osservate le onde gravitazionali. Le si attendeva da 100 anni, da quando Einstein ha pubblicato nel 1915 la sua Teoria della Relatività Generale. Le hanno osservate due team: uno statunitense LIGO, l’altro italiano nei laboratori VIRGO di Cascina (Pisa). Italiano, non so se è chiaro.

Onde gravitazionali emesse da due corpi centrali gravitanti

Onde gravitazionali emesse da due corpi centrali gravitanti

Le onde gravitazionali sono increspature dello spazio-tempo che si creano ogni qualvolta due masse accelerano, come le increspature di un tappeto elastico su cui si getta una pesante palla. Tuttavia l’effetto è generalmente piccolissimo: possono essere viste solo quando accade un cataclisma gravitazionale. In questo caso è stato lo scontro di due buchi neri della massa di circa 30 masse solari a increspare lo spazio-tempo attorno ad essi, increspatura che ha viaggiato alla velocità della luce per un miliardo di anni e oggi è stato in grado di far oscillare per la prima volta gli strumenti di questi due laboratori.

I grandi detector di onde gravitazionali sono qualcosa di impressionate: oscilloscopi di centinaia di metri o cubi di ghiaccio in Antartide, la tecnologia più avanzata per riuscire a captare oscillazioni dell’ordine del raggio di un atomo. “Abbiamo la tecnologia più avanzata e straordinaria possibile per ascoltare il silenzio” sentii dire una volta in una conferenza da uno sperimentale che lavorava in questo campo.
Ora l’attesa è finita. Godot è arrivato e la scienza non è mancata all’appuntamento. Per me questa è la bellezza della scienza: forse Godot può tardare, forse non arriverà prima che la tua pazienza di uomo finisca, neppure nell’arco della tua vita, ma ci sarà sempre qualcuno presente quando arriverà. Per me la scienza è forse l’invenzione umana più bella perché ha in sé gli strumenti per superare tutti i difetti e le finitezze dell’uomo. Non mi viene in mente niente altro così bello.

E così oggi si consolida un tassello fondamentale della Fisica e si apre una finestra finora sprangata per osservare l’Universo: quella gravitazionale. Finora si osservavano onde elettromagnetiche, ora è come se a un film si aggiungesse l’audio.

di Serena Fagnocchi

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