Dopo la condanna a sei anni inflitta agli scienziati che componevano la commissione Grandi rischi della Protezione civile ho scritto un post che evitava di entrare nel merito della sentenza, volendo (per la delicatezza del tema) attendere le motivazioni.
Ciò che provavo a trattare erano piuttosto la reazioni alla sentenza, che mettevano scienza e scienziati alla berlina per la loro incapacità a prevedere terremoti. Esaltando al contempo ciarlatani di varia risma che millantano soluzioni oracolari e vendono certezze assolute. Un tentativo di individuare responsabilità ad una tragedia che si sarebbe potuta evitare soltanto con adeguate costruzioni antisismiche e attenta prevenzione nel territorio e nella popolazione. Il tema era la reazione alla sentenza, non la sentenza in sé.
Il post si intitolava “Aumenta la distanza tra scienza e paese” e lo confermerei.
Massimo mi scrive: ”Serena, a te non contesto nulla sul caso in questione. Contesto il fatto che tu parli di distanza tra scienza e Paese. E mi sarebbe piaciuto un tuo bell’intervento per accorciare questa distanza spiegando al Paese che quello utilizzato dalla commissione non è metodo scientifico, non è scienza! Per me è la Commissione che ha operato male che aumenta il divario e non la sentenza che denuncia la cosa. Per me sono i tecnici piegati alla politica che ne aumentano il divario. ….”
Sono totalmente d’accordo.
Talmente d’accordo che ho deciso di non attendere le motivazioni per intervenire su questo punto cruciale che è rimasto in sospeso. A questo si è aggiunto nel frattempo il commento del ministro Clini che paragona la sentenza a quella che condannò Galileo.
Ecco, forse è il caso aggiungere due considerazioni.
1. Il processo e la conseguente condanna non è alla Scienza né alla sua impossibilità di prevedere eventi sismici catastrofici.
2. Paragonare Boschi a Galileo è una corbelleria. Ditemi voi se questo è uno scienziato o un leccapiedi.
Inutile nasconderci le compromissioni tra scienziati e potere. Non solo da noi purtroppo. Decine di scienziati al soldo del governo americano hanno per decenni negato la variazione del clima e la sua relazione con l’intervento umano.
Da noi molte brillanti carriere accademiche hanno motivazioni più politiche che scientifiche. Inutile e dannoso far finta di nulla e difendere in blocco l’intera categoria. Così come non è giusto condannarla in blocco.
Quindi io da cittadino mi chiedo a cosa servono scienziati nella commissione Grandi rischi. Che responsabilità hanno. Cosa ci si aspetta da loro. Quale il loro ruolo. Se lo saranno chiesto questi insigni scienziati prima di accettare di farvi parte. O prima di rendere dichiarazioni tranquillizzanti. Perché, se non si può predire un sisma non lo si può neppure escludere. E farlo durante la scia sismica aquilana sarebbe stato da ciarlatani almeno quanto pretendere di saperla prevedere.
Questo è ascrivibile a “omicidio colposo”? Non ne ho idea. Sono i magistrati a doverlo decidere.
Sicuramente è ascrivibile a cialtroneria scientifica o a compromissione politica. O a entrambe.
La cosa che però davvero mi fa disperare è constatare una volta in più il grado di ignoranza e mancanza di razionalità nei cittadini di questo paese. Dopo il sisma in Emilia ho continuato a dormire in casa mia non perché qualche commissione mi ha tranquillizzato*, ma perché mi fidavo della struttura a norma antisismica che avevo realizzato, stando attenta ai lavori e ai materiali utilizzati. Come mai si ripone fiducia in commissioni di questo tipo? Qualunque cosa avessero detto in quella situazione non sarebbe stato credibile. L’unica risposta scientifica possibile in quel momento sarebbe stata alzare le mani di fronte all’impossibilità di pronunciarsi: una totale ammissione di impotenza.
Perché non vedo mai nessuno chiedere a gran voce commissioni per mettere i sicurezza il territorio?
Una commissione di esperti geologi mentre la terra trema non serve a nulla. Dovremmo saperlo e smettere di pretendere questo tipo di risposte che sono solo evidentemente specchietti per allodole, trovate mediatiche.
O serbatoi che qualcuno utilizza per scaricare poi le responsabilità. E che potrebbe alla fine uscirne pulito.
Cittadini scientificamente più consapevoli si farebbero abbindolare con più difficoltà.
*Ricordo che dopo il secondo sisma emiliano la stessa commissione non escluse l’eventualità di altre scosse intense. La reazione compatta e unanime dei sindaci delle terre terremotate fu di accusarli di irresponsabilità e procurato allarme.