lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica Eppur si muove

Neutrini vs Fotoni – La Scienza vince comunque

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Capita molto di rado che scoperte scientifiche escano dalla stampa specializzata divenendo notizie da prima pagina nei quotidiani e nei TG nazionali. Recentemente la Scienza è entrata prepotentemente nella cronaca, portandosi dietro anche esilaranti strascichi tragico-comici nelle dichiarazioni dell’ex-ministro Gelmini*.

A settembre il gruppo OPERA dei Laboratori del Gran Sasso ha reso nota la sua sensazionale scoperta, frutto di anni di osservazione di neutrini provenienti dal CERN di Ginevra: i neutrini viaggiano più veloci della luce. Un risultato inatteso ottenuto a margine di un esperimento che aveva altri obiettivi.

Se confermata, si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione e minerebbe le fondamenta stesse delle Fisica, mettendo in discussione uno dei due pilastri su cui si fonda la Relatività einsteiniana, e cioè che la velocità della luce è un limite invalicabile.

I neutrini sono particelle molto comuni ma misteriose, quasi senza massa. Interagiscono in maniera debolissima con la materia tanto che ogni secondo molti miliardi di neutrini ci attraversano indisturbati, caratteristica che permette loro di viaggiare senza problemi lungo i 730 Km che dividono Ginevra dal Gran Sasso senza bisogno di tunnel, con buona pace della Gelmini.

La notizia ha scatenato la discussione nella comunità scientifica internazionale e commenti, possibili spiegazioni e teorie alternative hanno inondato i siti scientifici. In pochi mesi sono uscite migliaia di articoli che citano quello di OPERA. Un record assoluto, credo.

Tra perplessità ed entusiasmi, la notizia ha solleticato anche molti non addetti ai lavori che si sono gettati in commenti di ogni natura, spesso a sproposito. Tra essi mi hanno molto colpito coloro che hanno voluto vedere nella notizia la fine della supremazia della Scienza nella nostra epoca e della sua presunta infallibilità.

Questi commenti rivelano una profonda ignoranza sulla Scienza e sul metodo scientifico, e negli studi filosofici al liceo i poveri Popper e Russell devono essere stato trascurati. Infatti ciò che distingue Scienza da non-Scienza è per definizione la “falsificabilità”. La Scienza procede sempre per falsificazione delle conoscenze precedenti, in un percorso verso teorie sempre più in grado di descrivere il reale, ma senza avere mai la pretesa di essere “vere”. Si sa che arriverà sempre il giorno in cui un’osservazione casuale, un esperimento, un’intuizione, metterà in crisi quella che considerata la frontiera più avanzata della conoscenza di oggi. E ciò permetterà di andare avanti. E avanti ancora. Nessuno ha mai pensato di ritenere la Relatività einsteiniana, come ogni altra teoria scientifica, una certezza intoccabile. I dogmi in Scienza non esistono e proprio questo la distingue inequivocabilmente dalle varie Fedi.

Tornando ai neutrini superluminali, solo il tempo ci dirà se si tratti di una rivoluzione epocale o di uno sbaglio. La comunità scientifica internazionale è al lavoro per verificare i risultati di OPERA e il risultato andrà confermato (o smentito) da esperimenti indipendenti.
Di sicuro la Scienza non ne uscirà indebolita ma rafforzata.
Se si rivelerà un errore sarà la prova che la Scienza ha al suo interno la capacità di auto-regolarsi e auto-controllarsi, che ha gli anticorpi per auto-curarsi. Questi anticorpi sono dati dal metodo scientifico, che pretende prove concrete ed indipendenti, ripetibili e condivise prima di accettare nuove scoperte e accantonare vecchie teorie.
Diversamente si assisterà ad uno dei più entusiasmanti scatti in avanti della ricerca, con nuovi enigmi e nuove domande cui dare risposta: il più formidabile ed efficace carburante per procedere verso una maggiore conoscenza.

Quindi concluderei con una frase di Russell, a beneficio di coloro che ne hanno trascurato lo studio: “Il problema dell’umanità è che gli sciocchi e i fanatici sono sicuri di loro stessi, mentre le persone sagge sono piene di dubbi.” Vi viene in mente nessuno?

 

*WARNING: commento politico chiaramente di parte.

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