Dopo il sisma che ha colpito la Pianura padana tra Modena e Ferrara di sabato notte, siamo stati inondati da articoli, interviste, pseudo-esperti o esperti della domenica che sostengono che il sisma era prevedibile, e che anzi era stato previsto. Sventolando modelli infallibili, mappe sismiche considerate sbagliate e perciò da riscrivere (e la colpa sarebbe degli scienziati che non starebbero facendo il loro lavoro), addirittura arrivando a tirar fuori Nostradamus e la profezia Maya – un memorabile Red Ronnie sul TG1!!
Vorrei provare a sgomberare il campo da false credenze che si propagano sull’onda dell’enorme emozione suscitata dal sisma di sabato notte.
Un sisma di grado 6 sulla scala Richter avvenuto a meno di 10Km dalla superficie. Un sisma di media intensità in termini assoluti, piuttosto intenso per il nostro Paese e molto superficiale, cosa che, come dicevamo a gennaio, ne aumenta gli effetti in superficie in prossimità dell’epicentro.
Intanto non è vero che un sisma simile fosse impossibile in una zona a basso rischio sismico come la Pianura Padana.
E non è vero neppure che la Pianura Padana sia da considerarsi zona a “basso rischio sismico”, neppure se nelle mappe risulta colorato in giallo e non in rosso, il grado massimo di sismicità.
Intanto dobbiamo intenderci su cosa si intende per “basso rischio sismico”.
L’Italia -a parte la Sardegna- è considerata tutta zona ad alto rischio sismico.
Partendo da questo, esistono differenze: la probabilità che un sisma di una certa intensità avvenga e con quale frequenza varia da zona a zona. Ad esempio i sismi più forti (oltre 6.5 Richter) sono più probabili lungo la catena appenninica e in Friuli.
Ma ciò non significa che 6.5 sia il massimo grado possibile in Italia: basti pensare al sisma del 1905 in Calabria o a quello del 1908 che distrusse Messina, entrambi stimati attorno al 7.2*.
Ma non significa neppure che le altre zone siano escluse dall’eventualità.
Si tratta appunto di probabilità, che viene calcolata in base al dato storico e in base a dati misurabili, quali la posizione relativa delle faglie, i movimenti tra esse, ….ma che non ci dice mai dove e quando un certo evento accadrà con la necessaria precisione.
Un sisma di grado 6 Richter è considerato un evento assolutamente possibile nella zona in cui è avvenuto (mentre 9 Richter invece assolutamente improbabile, cioè con probabilità prossima allo zero), ma con una frequenza molto bassa: ogni varie centinaia di anni. L’ultimo della stessa intensità sembra essere avvenuto in quelle zone circa 400 anni fa. Mentre per esempio il grado 6 Richter in Giappone è considerato molto probabile e assai frequente (molte volte all’anno).
Detto questo, esistono decine, centinaia di studi che cercano di prevedere sismi.
Per uno che ci becca, 999 falliscono.
E prevedere che al Nord (piuttosto grandino, eh) avverrà un sisma medio (sopra 5.5 Richter) nei prossimi 6 mesi, 2 anni, ecc…significa non predire nulla.
Posso farla anche io una previsione così: nei prossimi 10 anni in Italia arriveranno altri 2 sismi almeno di magnitudo maggiore dell’attuale. Che fare?
Sarò stucchevole, ma ad oggi l’unica possibilità è la prevenzione.
Riporto il finale del mio post precedente sui terremoti, scritto a gennaio, in tempi non sospetti e senza l’emotività che ha accompagnato le tragedie di questi giorni:
“Vista l’impossibilità di prevedere eventi sismici importanti, e quindi di procedere a piani di sicurezza o evacuazione, l’unica nostra vera difesa rimane il costruire rispettando con cura le normative antisismiche. Come ben sanno in Giappone che è abituato a sismi di ben altra intensità. Quello che ha distrutto il paese circa un anno fa ( 9° grado della scala Richter, profondità circa 30 Km) è stato uno dei dieci sismi più intensi mai registrati, e i danni catastrofici non sono stati direttamente provocati dal terremoto, ma dallo tzunami che esso ha generato.”
In California stanno aspettando The Big One da decenni, e doveva arrivare inderogabilmente entro la fine del secolo scorso. Stanno ancora aspettando.
Che dovrebbero fare? Evacuare la California?
O mettere in sicurezza gli edifici, non costruire in alcune zone, e seguire normative antisisimiche stringenti? Con eventuali furbetti colpiti…con la prigione!! (gli americani a volte hanno poco senso dell’umorismo)
Nel frattempo sono state devastate Indonesia, Giappone e Haiti….ma questi erano sismi diverse migliaia di volte più intensi di quello che ha colpito la nostra Pianura Padana. Una delle zone più evolute, moderne e ricche del mondo.
Pensare che nel 2012 ancora si muoia sotto un capannone costruito meno di 10 anni fa in Emilia Romagna a me sembra incredibile.
E non vale disperarsi urlando “E’ stato il destino, Fatalità, Doveva andare al mare, Non si può nulla contro le forze della natura….”
E’ vero, gli studi non sono infallibili e i modelli predittivi sono piuttosto inattendibili per ora.
Le mappe sono invece molto accurate e vengono aggiornate continuamente, gli strumenti legislativi e le regole di costruzione molto stringenti.
Pensiamoci quando ristrutturando casa vedremo i costi aumentare sensibilmente per i necessari interventi per ottemperare alla normativa antisismica.
Un sisma di grado 6 Richter in Pianura Padana è un evento possibile.
Ma i morti sotto capannoni di recente costruzione, nel 2012 e in Pianura Padana, se vogliamo considerarci un paese civile, no. Queste cose non dovrebbero accadere.
*E ricordate che la scala Richter è logaritmica, e un grado in più significa un sisma oltre 10 volte più intenso.