Nell’era di internet e della comunicazione web, dei social network e della condivisione in rete, anche la ricerca scientifica esplora strade nuove e diventa 2.0. La quantità di informazioni immesse in rete non fanno gola solo alle multinazionali, ma anche ai ricercatori, che si trovano di fronte alla possibilità di fare indagini di vario tipo avendo a disposizione campioni statistici inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Per esempio c’è chi utilizza volontari 2.0 sparsi in Italia e in Europa per monitorare diffusione e caratteristiche dell’influenza di stagione. Come stanno facendo i ricercatori dell’ISI (Institute for scientific Interchange) di Torino con il progetto Influweb. Ve ne parlo perché lo ritengo un progetto interessante e innovativo, e perché la sua responsabile è Daniela Paolotti, mia amica.
Come funziona Influweb? Chiunque può andare sul sito www.influweb.it, registrarsi e rispondere ad alcune veloci domande sul proprio stato di salute ed eventuali sintomi influenzali. Al volontario viene richiesto di monitorare settimanalmente i suoi sintomi.
I dati così raccolti consentono un rilevamento immediato del fenomeno epidemico e la raccolta di casi anche tra gli individui che non si rivolgono a un medico.
Ma perché tanto interesse per una “banale influenza”? Sono essenzialmente due i virus responsabili dell’influenza stagionale (Tipo A e Tipo B). L’epidemiologia dell’influenza è determinata dal fatto che questi virus tendono a variare, cioè modificano le proteine superficiali con le quali riescono ad aggirare la barriera immunitaria di ciascun individuo. Ecco perché chi ha avuto l’influenza una volta può ammalarsi di nuovo l’anno successivo, ma difficilmente nello stesso anno. E questo spiega anche perchè la vaccinazione va ripetuta ogni anno.
Questi mutamenti ne determinano la virulenza, la contagiosità, quindi la diffusione.
I danni provocati dall’influenza sono ingenti sia sul versante sanitario che su quello economico. Si stima che ogni anno si ammalano tra i 5 e gli 8 milioni di persone nel nostro Paese. Forse non tutti sanno che ogni anno sono riconducibili all’influenza dai 5 ai 9mila decessi ed è la terza causa di morte per patologia infettiva (dietro solo a AIDS e tubercolosi). Inoltre è causa di frequente ricorso al medico e di numerosi ricoveri ospedalieri, di assenza dal lavoro e da scuola, e quindi ha un carico sul sistema sanitario e costi assistenziali molto alti.
Questo progetto permette di monitorare l’evoluzione e le caratteristiche dell’epidemia influenzale, permette di conoscere le abitudini di coloro che sviluppano sintomatologie influenzali (se e quanto si assentano dal lavoro, se si rivolgono al medico, se si erano vaccinati o meno…), e tutto in tempo reale.
In questi giorni decine di migliaia di italiani sono a casa con l’influenza.
Magari anche voi siete tra loro, o ci siete stati, o lo sarete tra una settimana, un mese, l’anno prossimo. Per questo vi invito a registrarvi e dare il vostro piccolo contributo attivo alla ricerca.
Costa qualche minuto di tempo e qualche click.
www.influweb.it