Rosetta e la Cometa

philae

Il lander Philae della sonda Rosetta sulla superficie della cometa (simulazione).

E’ la prima volta che una sonda di origine umana atterra sulla superficie di una cometa. E’ quello che è successo il 12 novembre 2014, con il dispositivo di atterraggio Philae della sonda Rosetta che si posa sulla superficie della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko a 510 milioni di chilometri dalla Terra.

E’ un grande successo dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dell’Italia, che ha contribuito al progetto in modo molto rilevante.

orbita rosetta

L’orbita della sonda Rosetta dal 2004 ad oggi. Ha percorso oltre 6 miliardi di chilometri.

Per giungere a questo appuntamento Rosetta ha compiuto un lunghissimo viaggio di 10 anni e 6,4 miliardi di chilometri. Ha fatto numerosi giri attorno alla Terra e altri pianeti per sfruttarne l’accelerazione gravitazionale per un effetto “fionda” che le ha reso possibile viaggiare per così lunghe distanze. A parte la partenza e pochi momenti intermedi di correzione e aggiustamento dell’orbita, queste sonde non viaggiano a propulsione.
Nel 2005 è passata a 250 chilometri da Marte. Ha osservato altre comete e asteroidi durante il suo viaggio. Ha alternato momenti di emissione dati con altri di oscurità, durante i quali è anche stata scambiata per un NEO (Near-Earth Object), un oggetto con un’orbita che passa molto vicino alla Terra.
Dal 2011, dopo la spinta gravitazionale ricevuta dall’ultimo passaggio vicino alla Terra, è portata ad uno stato di ibernazione per permetterle la sopravvivenza funzionale anche a grande distanza dal Sole. E’ stata risvegliata da questo stato con successo solo nel gennaio 2014, per procedere prima all’avvicinamento alla cometa, poi all’atterraggio. Tutto questo è avvenuto con successo.

Philae è attualmente agganciata in modo precario alla superficie della cometa, a causa di un malfunzionamento di alcuni sistemi di stabilizzazione. A tenerla agganciata è la debolissima gravità della cometa, un decimillesimo della gravità terrestre, e alcuni arpioni di ancoraggio.

superficie cometa

La superficie della cometa 67/P in un’immagine inviata dalla sonda Rosetta.

Le comete da sempre affascinano l’uomo. Sono oggetti celesti imprevedibili e molto scenografici, e come tutto ciò che era imprevedibile erano considerate (per affinità) portatrici di presagi negativi. Ora si sa che sono corpi celesti piuttosto piccoli, simili agli asteroidi, formati quasi completamente da ghiaccio. Secondo le teorie più accreditate sono residui rimasti dopo la condensazione della grande nebulosa da cui ha avuto origine il nostro sistema solare. Sono in pratica fossili antichi del nostro sistema solare: per questo uno studio approfondito delle comete e della loro composizione può gettare luce sulla sua origine e sulla sua successiva evoluzione.
Ogni cometa segue una propria orbita intorno al Sole e quando vi si avvicina gli strati di ghiaccio più esterni sublimano passando dallo stato solido a quello gassoso per effetto del grande calore, dando origine alla grande “coda” spazzata dal vento solare, che a volte è visibile anche a occhio nudo dalla Terra.

Il lavoro di Rosetta e di Philae è appena all’inizio. Philae procederà a rilevazioni e campionamenti per alcuni giorni, anche alla ricerca di amminoacidi o altri componenti fondamentali per la vita. Rosetta seguirà la cometa fino all’avvicinamento al Sole, registrando le mutazioni dovute allo scioglimento del ghiaccio. E la seguirà anche dopo, lungo il suo viaggio di allontanamento dal nostro astro.

C’è molta Italia in questa missione, e questa è una cosa di cui andare molto fieri.
A raffreddare l’entusiasmo e il patriottismo ci ha pensato il TG4, con un servizio talmente demenziale da sembrare satirico. Ciarlatani.

di Serena Fagnocchi

 

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