Samantha Cristoforetti: la Gravità c’è ma non si vede

Avvertenza: Questo è un post inutile.
Ho provato a resistere, a dirmi che non è grave, che non devo essere pignola, che è meglio che se ne parli e basta, senza stare a fare tanto i difficili. Che non interessa a nessuno.
Ma niente, non ce l’ho fatta. E ora eccovi un post pippone del tutto superfluo.

SC1La questione è che tutti, dai semplici appassionati ai giornalisti scientifici (sigh), ma proprio tutti, quando parlano della missione di Samantha Cristoforetti a bordo della stazione spaziale orbitante ISS parlano di “assenza di gravità”. E a me ogni volta parte un brivido lungo la schiena, perché, ecco, è sbagliato.

La gravità non solo c’è, ma è pure piuttosto intensa. Anzi, non ci fosse non sarebbe neppure possibile l’intera missione.Il fatto stesso che la stazione spaziale sia “orbitante” dovrebbe far sorgere il dubbio.

Orbitare, attorno a cosa? E che forza tiene legata la navicella permettendole di orbitare?
La stazione spaziale è “agganciata” alla gravità terrestre, come del resto tutti i satelliti artificiali o naturali. Come la Luna.
I satelliti artificiali non si muovono per propulsione (tranne nella fase di lancio): è la gravità terrestre che li mantiene in orbita attorno alla Terra, tenendoli “legati” come se ci fosse un invisibile filo teso. La sonda arriva in orbita con una velocità tangenziale come se cercasse di scappare all’attrazione gravitazionale, ma la gravità la tiene agganciata.

Il martello continua a ruotare attorno all'atleta per effetto della forza che il lanciatore esercita su esso attraverso il filo teso. Come la Terra che tiene la stazione spaziale agganciata e orbitanti attorno a sè attraverso la sua forza gravitazionale.

Il martello continua a ruotare attorno all’atleta per effetto della forza che il lanciatore esercita su esso attraverso il filo teso. Come la Terra che tiene la stazione spaziale agganciata e orbitanti attorno a sè attraverso la sua forza gravitazionale.

Come nel lancio del martello: il lanciatore (Terra) esercita una forza sul martello (sonda spaziale) attraverso il filo teso (forza gravitazionale) per farlo ruotare attorno a sé, mentre il martello, per la velocità tangenziale che ha acquisito, tenderebbe a sfuggire. Calibrando opportunamente distanza, forza gravitazionale e velocità tangenziale della sonda in orbita, si crea una situazione di equilibrio delle forze che permette alla sonda di rimanere stabile a ruotare attorno alla Terra. Per fortuna la Terra non molla il suo martello dopo pochi di giri.

Altra cosa. A 400 Km dalla superficie terrestre la gravità non è quella che percepiamo noi che siamo sulla superficie: è più bassa ma di pochissimo. Se lasciassimo cadere una palla dell’altezza dell’ISS, cadrebbe verso terra proprio come se la lanciassimo noi da quaggiù.

Samantha Cristoforetti appena entrata nella stazione spaziale internazionale il 24 novembre scorso.

Samantha Cristoforetti appena entrata nella stazione spaziale internazionale il 24 novembre scorso.

Ma allora perché i passeggeri della ISS fluttuano nell’aria?
Perché la ISS è in caduta libera, così come tutti i componenti del suo equipaggio. In pratica fluttuano perché in realtà stanno cadendo tutti assieme, come se fossero su un ascensore che precipita: prima dell’impatto tutti i passeggieri al suo interno sembrano fluttuare come se fossero in assenza di gravità.
Se si trattasse realmente di assenza di gravità, i corpi e gli oggetti comincerebbero ad attrarsi l’un l’altro, per effetto delle proprie reciproche gravità, come oggetti nel vuoto dotati di massa che esercitano l’un l’altro una forza inversamente proporzionale al quadrato della distanza…. Insomma, Newton rules.
Ciò non accade perché una forza ben maggiore, la gravità della Terra, sovrasta di gran lunga quella che i minuscoli esseri umani esercitano tra di loro, che di fatto continuano a “cadere verso la Terra” catturati dal suo campo gravitazionale, orbitandole attorno.

Ho pensato che forse tutti intendono riferirsi implicitamente alla visione di Einstein, secondo cui la gravità non esiste, ma è solo un effetto fittizio che emerge quando ci ostiniamo a descrivere la realtà in sistemi di riferimento non opportuni, ovvero non in caduta libera. Egli infatti individua nella caduta libera la condizione “naturale”, quella privilegiata per descrivere la fisica, dove non compare alcun effetto gravitazionale.
Ma non ho mai visto un giornalista che si sia lasciato sfuggire l’occasione di citare Einstein. Per cui lo escludo.

Ok, mi sono liberata da un peso.
Fine del post scientifico più inutile mai scritto.

di Serena Fagnocchi

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