– Samantha, vorrei farle una domanda. Qual è secondo lei il senso della vita e dell’Universo?
– La risposta è 42. *

Credo che avrei voluto fare l’astronauta solo per poter avere l’occasione di rispondere a quella domanda come ha fatto lei, Samantha Cristoforetti.

Ma a differenza sua sono pigra e ho paura di volare, oltre a mancarmi un sacco di altri requisiti, s’intende. Per cui plaudo alla forza e alla tenacia di questa giovane donna italiana che ha appena raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in orbita attorno alla Terra dove trascorrerà i prossimi sei mesi in compagnia del comandante Barry E. Wilmore della Nasa, i russi Aleksandr Samokutyayev, Elena Serova e Anton Shkaplerov e l’americano Terry W. Virts.
Di fatto sarà una cavia umana: lo scopo della missione è effettuare misurazioni di come il corpo umano si adatta ad un lungo periodo di assenza di gravità. Verranno costantemente monitorati parametri circa l’effeicienza motoria, la forma cellulare, l’afflusso di sangue al cervello, la qualità del sonno, l’alternazione ossea e muscolare che vivere per un prolungato periodo di tempo in condizione di microgravità può indurre. Oltre a ciò, ci sarà da provvedere alla manutenzione ordinaria del grande laboratorio che è la stazione spaziale, che orbita a 400 chilometri dalla superficie terrestre.

L’elenco degli esperimenti di samantha Cristoforetti lo trovate qui, con obiettivi, metodo e possibili applicazioni ben evidenziate.

Samantha Cristoforetti si laurea a Monaco in ingegneria meccanica con una specializzazione in propulsione spaziale e strutture leggere, Scuola Aeronautica di Tolosa e Master a Mosca con una tesi sui propellenti solidi per razzi. Attualmente capitano dell’areonautica, conosce cinque lingue, prima alla selezione tra 8500 candidati e diventa astronauta, mantenendo lo sguardo pieno di stupore e meraviglia di un bambino.
Le sue prime parole alla madre: “E’ meglio di come lo sognavo!”

 

Questo il link per seguire Samantha nel suo viaggio.

* Famosa citazione da “Guida intergalattica per autostoppisti” di Douglas Adams. Lettura vivamente consigliata.

di Serena Fagnocchi