lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica Eppur si muove

Se questa è un’estate

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Una mareggiata lungo la costa adriatica
Una mareggiata lungo la costa adriatica

In primavera il CNR annunciava, non senza un certo allarmismo, che l’estate del 2014 si prevedeva torrida e arida.

Ora che siamo a inizio settembre, a tre settimane dalla fine dell’estate astronomica, possiamo affermare con una rilevante dose di sicurezza che questa previsione si è rivelata clamorosamente sbagliata: l’estate 2014 sarà ricordata come una delle più fredde e piovose mai registrate.

Quello su cui i ricercatori CNR non hanno sbagliato è stato l’allarmismo: allagamenti, morti annegati o travolti dalle piene, raccolti distrutti, agricoltura in ginocchio…

Sono ormai diversi anni che l’estate meteorologica fatica a manifestarsi come eravamo abituati ad intenderla, con l’anticiclone delle Azzorre che dalla sua posizione invernale sul medio Atlantico si sposta sull’Europa in modo stabile regalando temperature calde ma piuttosto temperate e grande stabilità meteorologica. Negli ultimi anni l’Europa è diventata terreno di contesa tra le perturbazioni atlantiche e l’anticiclone Africano: quando prevalgono le prime abbiamo un’estate come quella che stiamo vivendo, quando prevale il secondo abbiamo estati torride e secche come per esempio quella del 2013. L’anticiclone delle Azzorre fatica a farsi largo tra questi due soggetti, e tende a rimanere sull’Atlantico o a deviare verso nord o sud, posizioni che tuttavia mantiene in modo instabile.

Il responsabile principale di questo cambio di circolazione d’aria e correnti è il riscaldamento globale, che, a differenza di quanto uno potrebbe pensare, non ha come effetto netto quello di alzare omogeneamente le temperature su tutto il pianeta. L’atmosfera è un sistema fortemente non lineare, quindi le temperature si possono alzare da qualche parte e abbassare da altre, fermo restando il complessivo innalzamento facendo la media su tutto il pianeta.
Che il riscaldamento globale esista è un fatto ormai accertato e che sia di origina umana ci sono pochi dubbi. Ma ancora a molti piace trastullarsi con l’idea che siano allarmismi inutili e che pioveva d’estate “anche quando eravamo piccoli”. Questo è sicuramente vero, ma la scienza non basa le sue osservazioni su sensazioni soggettive. Nella foto l’andamento delle temperature del pianeta nell’arco di diversi decenni.

Andamento della temperatura globale dal 1880 ad oggi
Andamento della temperatura globale dal 1880 ad oggi

La non linearità del sistema fa sì inoltre che sia estremamente difficile tornare indietro quando si innescano processi di larghe dimensioni che coinvolgono il moto di correnti atmosferiche o oceaniche, anche se fossimo in grado di ripristinare le condizioni in essere prima del cambiamento.

Fare previsioni meteorologiche è un’attività estremamente difficile. L’atmosfera è un sistema caotico, quindi fortemente dipendente dalle piccole variazioni delle condizioni di temperatura, umidità, pressione….Con le conoscenze attuali le previsioni meteo sono attendibili nell’arco di 2-3 giorni, e in nessun caso la previsione anche di breve periodo è affidabile al 100% soprattutto in situazioni dinamiche molto variabili. Previsioni di lungo periodo ad ora hanno un grado di affidabilità paragonabile all’astrologia o al lancio della monetina. Se io ora faccio una previsione sul prossimo inverno del tutto casuale, tipo che sarà molto caldo e poco piovoso, non ho meno probabilità di questo di prenderci.

Non per questo la ricerca su come allungare il periodo di affidabilità delle previsioni meteo deve essere abbandonata, e molti ricercatori studiano modelli in grado di fare previsioni di lungo periodo, come penso i ricercatori del CNR di cui era stata riportata la notizia. Modelli che magari tra qualche anno o decennio avranno raggiunto un grado di affidabilità accettabile. Ma ora purtroppo no.

Sta a tutti noi però sapere interpretare i risultati. Bisogna essere consapevoli di cosa ci possono dire e cosa non ci possono dire le previsioni meteo: nessun sistema può dare la certezza puntuale della previsione anche nel breve periodo, e nessun modello al mondo, oggi, è in grado di fare previsioni di lungo periodo. Occorre farsene una ragione.

Serena Fagnocchi

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