Stelle cadenti

Tracciando stupefacenti linee luminose nel cielo scuro, le stelle cadenti ci accompagnano dagli albori dell’umanità sul nostro pianeta, quando il cielo non era ancora inquinato dalle luci artificiali dei nostri tempi e quando non esistevano la televisione o gli happy hours a distrarci da questo spettacolo naturale.

Uno spettacolo imprevedibile e inesorabile. Imprevedibile perché non si può mai predire con precisione dove e quando apparirà la prossima scia luminosa. Inesorabile perché con assoluta certezza esse ricompaiono nei nostri cieli, ogni notte di ogni periodo dell’anno.

In realtà le stelle cadenti non hanno nulla a che vedere con le stelle, che sono oggetti lontanissimi, estesi e che brillano di luce propria. Sono frammenti di roccia o polvere che vagano nello spazio interplanetario, forse detriti derivanti da scontri oppure lasciati dal passaggio di comete. Quando la loro traiettoria incontra quella della Terra, vengono catturati dal campo gravitazionale terrestre e a contatto con l’atmosfera sviluppano calore per attrito fino a bruciare e si consumano lasciando dietro di sé quella scia che noi scorgiamo nelle notti più scure. Più che “stelle cadenti” sarebbero da chiamare “detriti brucianti”, ma ammetto che l’effetto è decisamente meno evocativo. Si chiamano meteore, e se sono abbastanza grandi da non consumarsi totalmente in atmosfera, dei frammenti possono raggiungere il suolo: i meteoriti. Secondo alcune teorie sarebbero stati proprio i meteoriti a contaminare per primi con “vita” il nostro pianeta.

Assieme alla vita è possibile che da meteoriti sia giunta anche la “morte”. L’ipotesi più accreditata per spiegare la scomparsa dei dinosauri avvenuta circa 65 milioni di anni fa è quella dell’impatto con un enorme meteorite. Tanto grande che avrebbe lasciato come cratere l’attuale Golfo del Messico. Ma come si sa la morte è parte integrante del ciclo della vita: dopo l’era dei grandi rettili si aprì quella dei mammiferi che ha portato allo sviluppo dell’uomo.

In certi periodi dell’anno è più probabile di altri osservare un gran numero di meteore nel cielo notturno. Questi eventi vengono detti piogge meteoriche e avvengono quando l’orbita della Terra attraversa delle regioni in cui sono concentrati dei detriti rocciosi lasciati per esempio dal passaggio di una antica cometa. Queste piogge meteoriche vengono chiamate con il nome della costellazione dalla quale sembrano provenire. Per esempio, le Leonidi (15-20 novembre) sembrano originarsi dalla regione del cielo occupata dalla costellazione del Leone.
Nei prossimi giorni sarà il turno delle Perseidi, e, complice la bella stagione, migliaia di persone alzeranno lo sguardo al cielo stellato per godersi lo spettacolo più antico, e con più repliche, del pianeta.

E quindi ancora una volta il rito si ripeterà. E ci dimenticheremo l’origine del fenomeno che abbiamo impiegato millenni a comprendere. E per una notte all’anno recupereremo la magia e la speranza che solo l’abbandonarci a guardare il cielo stellato possono dare, e che abbiamo impiegato millenni per cercare di dimenticare. Senza riuscirci.

“Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella. Se vedi cadere una stella è perché guardi il cielo. E se guardi il cielo, è perché credi ancora in qualcosa…” Bob Marley

CENTRALE LATTE CESENA BILLB GELATI 30 05 – 06 06 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24