«Contrastaremo con forza il radicarsi di fenomeni simili a casa nostra». Parola di sindaco, Fabrizio Matteucci, che ieri ha alzato la voce dopo un’aggressione ad opera di un libico subìta dai carabinieri in pieno centro a Ravenna, uno dei tanti episodi di resistenza a pubblico ufficiale registrati anche sul nostro territorio negli ultimi anni. Pochi giorni fa, per esempio, era stata la volta di un ingegnere bergamasco che lavora qui al porto, anche lui ubriaco, arrestato per aver minacciato i poliziotti con un coltellaccio, in mutande. «A casa nostra no», potevamo dirgli. Tornatene a Bergamo, e ci dispiace tanto se non avete neppure un porto. Qualche settimana prima, invece, ad aggredire i carabinieri allo stesso modo del caso di queste ore che tanto ha scandalizzato un po’ tutti gli esponenti politici ravennati (giustamente eh, solo che a questo giro ce lo fanno anche sapere perché si stanno preparando alle elezioni di primavera) era stato un 47enne calabrese. Si era scolato una bottiglia di whisky e poi via: calci e pugni ai militari. A casa nostra non si fa, bisognava dirglielo. Al massimo a Forlì, dove il calabrese pare abbia la residenza…
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