Arriva la fatidica settimana per il Ddl Cirinnà e l’annosa questione della stepchild adoption, ossia la possibilità da parte del compagno o della compagna di adottare il figlio dell’altro o dell’altra componente dell’unione civile (giacché di matrimonio in Italia per i gay non si può parlare, giammai), come già possono fare le coppie eterosessuali, per evitare che questi bambini accuditi e cresciuti da due persone di fronte alla legge abbiano un solo genitore. Bene. Ora che anche il Movimento 5 Stelle, come già in precedenza il Pd, ha lasciato libertà di coscienza su questo punto, questa parte della legge è in bilico e potrebbe non passare. Ora non si sono risparmiati strali sul passo indietro dei grillini, ma a ben guardarci non pare fin più curioso che sia il Pd, che sta promuovendo questa legge, che l’ha promessa, che l’ha annunciata, a lasciare libertà di coscienza? E mentre qui il segretario provinciale del partito nonché candidato sindaco a Ravenna Michele de Pascale auspica che la legge sia approvata, il senatore faentino Stefano Collina compare tra coloro che da settimane sta cercando di elaborare testi che di fatto evitino che la stepchild adoption passi così come è stata concepita. E il bello è che ormai tutto questo è percepito come assolutamente normale. Meno male che ci sono i grillini a fare notizia.
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