Almeno, non al massimo il 33 percento

Certo che 33,7 (percentuale dei ravennati da 0 a 3 anni iscritti ai nidi) rispetto a un misero 12 (dato nazionale) è un bel risultato, non c’è che dire. Però è anche vero che 488 è il 62 percento di 787. Il che significa che oltre un terzo delle famiglie che fanno richiesta per un nido non vedono esaudito il loro bisogno. Certo, entro marzo la percentuale sale all’80 percento, dicono dal Comune, ma a marzo comunque bisogna arrivarci. E intanto per 305 madri (e padri) bisogna trovare costose soluzioni alternative, senza parlare di quelle centinaia che non hanno nemmeno fatto domanda perché tanto la retta costa  oppure, volenti o nolenti, si è a casa dal lavoro. Insomma, bravi lo si può certo dire al Comune di Ravenna per i numeri sui nidi, però teniamo conto che si è un po’ i primi della classe in una scuola disastrata come l’Italia. E che l’Europa ci ha detto che comunque la copertura dei nidi rispetto alla popolazione in età deve essere pari almeno al 33 percento. Almeno, non al massimo, sia chiaro. 

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