A questo punto si può dire: aveva ragione Gianluca Dradi. E tutti quei pochi che nel Pd invitavano a votare tre sì e un no. Con il no per il secondo quesito sull’acqua, quello che prevede la remunerazione del capitale per gli investimenti. Perché adesso si ha voglia a dire che Hera qui gli investimenti li fa davvero, che dall’acqua non guadagna, che il sistema funziona, la verità è che lasciare le cose come stanno di fatto significa ignorare l’esito del voto. Far finta che il secondo quesito non ci fosse. E questo, diciamolo, non è bello. O si fa come i referendari e la sinistra, che dicevano di votare sì e adesso hanno un piano d’azione conseguente (vedremo poi quante azioni degli alleati del Pd conseguiranno), oppure, se si è il Pd e qui si aveva intenzione di lasciar tutto com’è bisognava dirlo subito. Certo, una faticaccia e si rischiava comunque di perdere su quel quesito. Ma almeno adesso si poteva dire: noi l’avevamo detto. Volete mettere la soddisfazione?