Con l’arrivo della calda estate spunta in buchetta la famigerata Tares. Esempio di alta pressione fiscale che dovremo sudare per pagare. Per ora, assicura Hera nella sua letterina gabella, è solo il primo acconto che l’azienda multiutility riscuote per conto del Comune di Ravenna. La rata scade il 31 luglio ed è calcolata in base alla vecchia tassa sui rifiuti, la Tia. Poi arriverà un altro acconto a settembre (sempre calcolato sui vecchi parametri). Infine, a dicembre, il conguaglio calcolato su nuove tariffe e con una maggiorazione, si dice, di 0,30 euro al metro quadrato. Quanto pagheremo realmente quindi resta ancora nebuloso. Forse dipenderà da se e come verrà rimodulata l’Imu, magari se aumenterà o meno l’Iva… Insomma, la Tares è una tassa ancora segnata da molti “se”, che però difficilmente risparmieranno le tasche degli utenti. L’unica cosa certa è che sul fronte delle tasse e dei tributi siamo arrivati “alla frutta”, alla spremuta. Anzi, ancora peggio: alla spazzatura.
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