«Particolarmente preoccupante – spiega il presidente provinciale Roberto Manzoni di Confesercenti – è la situazione di donne e giovani: le due fasce più colpite dalla crisi occupazionale. Intraprendono l’avventura imprenditoriale per crearsi un lavoro, ma la domanda interna è ancora bassissima e il mercato asfittico. La sopravvivenza delle imprese femminili e giovanili è molto difficile, e proprio queste due categorie sembrano essere le prime a chiudere i battenti, bruciando le somme investite per avviare l’impresa e ritrovandosi con qualche anno in più e senza lavoro».
Ecco, magnifico. Non bastavano i tassi di disoccupazione più alti per donne e giovani, gli stipendi più bassi a parità di ruolo, la praticamente nulla rappresentanza delle suddette categorie nei luoghi decisionali del potere. Qualcuno ha altro da aggiungere?